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Rubano le foto di bambini da Facebook per provocazione. La nuova campagna per genitori più consapevoli in Germania |
Bambini - Articoli |
Scritto da Eva Forte Sabato 04 Marzo 2017 07:44 |
Mettere o non mettere le fotografie dei propri figli su Facebook? Per molti il social network è un modo per rimanere in contatto visivo con parenti e amici lontani e così spesso la pubblicazione di fotografie di minori non è altro che un condividere la propria vita con chi si ama. Ma molto spesso i genitori non vedono i rischi che si celano al di là del proprio schermo e così è nata una pagina Facebook, tedesca, per sensibilizzare su questo argomento. Si chiama "Little Miss and Mister" e ruba immagini di bimbi, ovviamente quelle di libero accesso: bimbi che giocano con la pappa, che giocano in riva al mare o nell'intimità della propria casa mentre fanno il bagnetto o giocano spensierati.
Come immagine del profilo della pagina è stata messa la fotografia di una bambina piccola che si mette il rossetto. I commenti indignati dei genitori sono stati pressochè immediati: chi ha riconosciuto le proprie fotografie ne ha richiesta l'immediata cancellazione. Ma l'amministratore del sito, Thomas Reck, spiega che il suo fine è proprio quello di aprire gli occhi a chi posta immagini di bambini senza pensarci troppo. Per prendere le foto non le scarica, ma le condivide semplicemente, cosa legale proprio perchè pubblicata con "tutti".
Questo è il suo secondo tentativo dopo aver dovuto chiudere la pagina già una volta. Ma la Polizia tedesca non può comunque intervenire, vsto che le fotografie "rubate" sono state messe volontariamente dai genitori con privacy aperta e quindi acessibili a tutti. Lo scopo dell'iniziativa è proprio questo: convicere i genitori a postare fotografie ma solo con criteri di pubblicazione che non le rendano visibili al mondo intero. Attenzione quindi prima di postare una fotografia dei propri figli, a chi la possa poi vedere.
Alla Frankfurter Allgemeine Zeitung l'amministratore della pagina ha spiegato che "tanti utenti buttano informazioni sul web come fossero coriandoli. E' questo quello che voglio denunciare. Io ci tengo a proteggere le foto dei bambini. Il web è pieno di gentaglia che usa quelle immagini per propositi non nobili: noi cerchiamo di remare contro". Anche il criminologo Thomas-Gabriel Rüdiger punta il dito contro lo "sharenting", crasi di "share" (condividere) e "parenting" (educazione), termine che indica l'abitudine a scambiare il web per un diario privato. "Le immagini dei bambini non dovrebbero essere postate affatto, in linea di principio". La polizia di Hagen lancia una restrizione totale su questa nuova moda che toglie privacy ai bambini.
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