La ricerca Doxa/Unaitalia intitolata "Le mamme e l’alimentazione dei loro figli", si è basata su un questionario online che un campione di 500 donne ha compilato per individuare i comportamenti dei 5 milioni di mamme italiane di bambini e ragazzi tra 1 e 14 anni. Da questa ricerca è venuto fuori che sono attente e scrupolose, ma abuche molto insicure. 

Il 90% delle donne che ha espresso il proprio parere, prepara in prima persona i pasti ai propri figli e 9 su 10 scelgono dei prodotti made in Italy e di qualità. Allo stesso tempo però, secondo la ricerca, a mettere in ansia è la paura che i propri figli non seguano una dieta equilibrata e non mangino abbastanza frutta e verdura (solo 2 su 10 giudicano adeguata l’alimentazione dei figli).

Dalla ricerca è risultato che 4 donne su 10 ammettono di avere diversi dubbi sulle caratteristiche basilari di una corretta alimentazione. Queste donne spesso chiedono consiglio al professionista di fiducia, quale il pediatra e in più poi eseguono ricerche sul web per avere maggiori informazioni. Sì, hanno un discreto livello di informazione, ma faticano poi a far rispettare ciò che sanno essere giusto.

Nella maggior parte dei pasti dei bamini italiani sono presenti pane e pasta, che, come molte mamme sanno, non vanno abbinati ad altri cibi ricchi di carboidrati, quali patate e mais. La carne prediletta da grandi e piccini, secondo la ricerca in questione, è quella del pollo, presente in media 2 volte a settimana (3-4 volte per 1 mamma su 3).

Le mamme però non sono molto consapevoli che, così come per il primo piatto, non bisognerebbe assumere diverse proteine nello stesso pasto. I legumi sono, inoltre, non conosciuti correttamente, in quanto non assunto come fonte di proteine, ma da accompagnare ad un piatto di carne.

Un'abitudine scorretta è la facilità con la quale si fa uso di cibi e bevande troppo zuccherate. Inoltre, il 20% delle mamme pensa che i propri bambini assumino troppi carboidrati e poche proteine. Infine, vi è la consapevolezza nel 13% delle donne dei troppi grassi nella dieta quotidiana dei loro figli.