L'autismo, o disturbo dello spettro autistico (Dsa), è una condizione cronica che interessa lo sviluppo del sistema nervoso centrale, manifestandosi precocemente tra i bambini. L'autismo causa una disabilità complessa che coinvolge diversi ambiti, tra i quali quello sociale, comunicativo e comportamentale, la cui origine rimane sconosciuta.
È una patologia difficile, ancora poco studiata e compresa, che richiede risposte specifiche che vanno oltre la semplice cura: la presa in carico delle persone autistiche impone collaborazione e interazione di varie istituzioni, dalla scuola alla sfera sanitaria, senza dimenticare l’imprescindibile coinvolgimento delle famiglie. I tassi d’incidenza dell’autismo sono purtroppo in costante aumento, soprattutto negli ultimi anni.
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A questo proposito, gli scorsi 28 e 29 maggio si è svolto, presso il collegio internazionale Seraphicum a Roma, un viaggio di andata e ritorno alla scoperta delle persone con disturbi che rientrano nello Spettro Autistico. L’incontro è stato sapientemente condotto da Tony Attwood, psicologo clinico cognitivo-comportamentale inglese, che esercita a Brisbane, in Australia e che negli ultimi 30 anni si è specializzato nel trattamento dello Spettro Autistico.
In questi due giorni Attwood si è preso cura del suo pubblico, utilizzando un linguaggio semplice, dando delucidazioni su strategie e modalità di intervento per poter rendere un bambino affetto da autismo, un futuro adulto indipendente. Inevitabilmente ogni genitore, dopo aver ricevuto la diagnosi di autismo per il proprio figlio, si è domandato se una guarigione sarebbe stata possibile un giorno e se il suo adorato bambino avrebbe potuto condurre una vita normale.
Per questo sapere come affrontare la situazione, capire le emozioni e leggere i segnali non verbali sono abilità fondamentali per che deve fronteggiare il problema. I soggetti con autismo hanno bisogno di essere istruiti, hanno bisogno che gli sia spiegato come interagire con gli altri. Partendo dalle nozioni basilari, sono stati tracciati punti guida che un adulto che si relaziona con un bambino affetto dal disturbo dovrebbe tenere a mente:
I miei sensi non si sincronizzano Distingui fra ciò che non voglio fare e ciò che non posso fare Interpreto il linguaggio letteralmente Fai attenzione a tutti i modi in cui cerco di comunicare Fammi vedere! Io ho un pensiero visivo Concentrati su ciò che posso fare, non su ciò che non posso fare Aiutami nelle relazioni sociali Identifica che cos’è che innesca le miei crisi Amami incondizionatamente
Sentirsi soli, essere rifiutati, essere vittima di bullismo, sentirsi sempre in ansia, essere annoiato, la mancanza di relazioni amicali significative, la bassa autostima e la difficoltà ad esprimere emozioni e pensieri prolungano lo stato depressivo e ne aumentano l’intensità.
Ricordiamo inoltre “Light it up blue” (illuminalo di blu), la campagna mondiale lanciata da Autism Speaks, la più grande organizzazione internazionale che si occupa di autismo, per accendere i riflettori su questa patologia.
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