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Creato micropacemaker per curare il cuore dei feti |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Giovedì 02 Aprile 2015 15:29 |
Un team di ricercatori del Children Hospital di Los Angeles e della University of Southern California (Usa) ha ideato il primo micropacemaker impiantabile, è progettato per essere utilizzato sui feti, nel caso di blocco cardiaco completo.
Gli scienziati hanno eseguito test preclinici e di ottimizzazione, come hanno spiegato sulla rivista "Heart Rhythm", lo strumento è già stato designato come dispositivo da utilizzare sugli esseri umani dalla Food & Drug Administration (Fda).
I ricercatori sono dunque convinti che sia vicina la prima applicazione. Il blocco cardiaco congenito è un difetto del sistema elettrico del cuore che ha origine nel feto, questo difetto rallenta notevolmente lo sviluppo dell'organo e ha un impatto importante sulla sua capacità di pompare il sangue. Questa condizione può essere diagnosticata in utero, tutti i tentativi di trattarla con un pacemaker standard hanno finora fallito, ogni anno, 500 gravidanze negli Stati Uniti sono interessate dal problema e potrebbero essere candidate all'operazione.
Fino ad ora, i pacemaker che sono stati utilizzati nel tentativo di trattare questa condizione in un feto erano quelli progettati per gli adulti, lo spiega Yaniv Bar-Cohen, cardiologo pediatrico e principale autore del progetto, ma mancava un'opzione specifica per i feti.
La dimensione degli strumenti impiegati finora richiedeva che una piccola parte fosse impiantata nel feto, mentre il resto rimanesse esteriorizzato. Il fallimento della tecnica è causato probabilmente dal movimento fetale che porta gli elettrodi a slegarsi dal cuore.
Ora c'è un pacemaker che può essere impiantato in utero, potenzialmente senza danni per il feto o la madre, lo assicura Ramen Chmait, dell'Istituto Chla-Usc for Maternal-Fetal Health.
Questo nuovo dispositivo offre una reale opportunità di prevenire l'aborto spontaneo e il parto prematuro in bambini affetti da queste anomalie.
Il micropacemaker progettato è abbastanza piccolo da risiedere interamente all'interno del feto, è stato creato sulla base dell'esperienza con le tecniche di microfabbricazione applicate ai dispositivi biomedicali, spiega Gerald Loeb, professore di Ingegneria Biomedica presso la Facoltà di Ingegneria della Viterbi School of Engineering della Usc.
Così il feto potrà muoversi liberamente senza il rischio di far sganciare gli elettrodi.
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