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Disturbi alimentari sempre più diffusi tra i bambini |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 17 Marzo 2015 09:43 |
L'Ospedale pediatrico Bambino Gesù ha di recente pubblicato una pagina sul web che spiega come capire e trattare gli eventuali problemi di anoressia e bulimia nei bambini e negli adolescenti.
Una guida utile su come riconoscere e guarire i disturbi del comportamento alimentare: l'anoressia e la bulimia di carattere nervoso sono comprese nelle patologie di natura psichiatrica e si manifestano quasi esclusivamente nelle femmine.
Si stima che l'1,5 % delle adolescenti contraggono questo disturbo, queste giovani presentano un rischio di morte dieci volte maggiore dei soggetti della stessa età e sesso sani, a causa delle molte patologie provocate dalla malnutrizione. L'Unità operativa del Bambino Gesù dedicata a queste patologie è quella di Neuropsichiatria infantile.
Di solito anoressia e bulimia insorgono nell’adolescenza, nella fase della crescita in cui si forma l’identità personale e si delinea il profilo dell’autostima.
Sulla pagina web dell'ospedale si legge che i disturbi del comportamento alimentare, sono, tra i disturbi psichiatrici e richiedono la maggiore collaborazione possibile tra figure professionali con differenti specializzazioni (psichiatri, psicologi, nutrizionisti, specialisti in medicina interna etc.).
Sia l’anoressia che la bulimia causano complicanze mediche gravi, la guida vuole essere un valido aiuto ai familiari dei giovani che manifestano disagi psichiatrici e disordini alimentari allarmanti.
Spesso le persone affette da queste patologie nascondono i sintomi e le abitudini, diventa quindi difficile per la famiglia capirne in tempo la gravità, ma una volta scoperto il problema l’atteggiamento da assumere con un giovane anoressico o bulimico deve essere molto attento e guidato dal personale medico.
Anoressia e bulimia iniziano a fare la loro comparsa anche in fascia d’età molto basse, si sono registrati casi di anoressia nervosa e bulimia nervosa anche tra gli 8 e i 9 anni e per la maggior parte sono colpite le bambine.
Domenica 15 marzo c'è stata la quarta “Giornata del fiocchetto Lilla” e da queste manifestazioni sono emersi numeri preoccupanti sia per il numero delle persone colpite da queste patologie, in Italia sono colpite da disturbi del comportamento alimentare circa tre milioni di persone e sia per l’abbassamento dell’età nelle quali i disturbi alimentari iniziano a manifestarsi.
La fascia d’età maggiormente colpita è quella femminile tra i 15 e i 19 anni, ma sono anche molti i casi in età preadolescenziale e attualmente si sta alzando anche la percentuale di maschi che soffrono di anoressia e bulimia.
Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità i disturbi alimentari si classificano al secondo posto nelle cause di morte tra i giovanissimi, dopo gli incidenti stradali.
Problemi che un tempo sembravano solo capricci di ragazzine fissate col corpo, modelle o attricette, mentre oggi sappiamo che possono riguardare tutti (esiste una anoressia maschile fin troppo sottovalutata).
Con l'anoressia, la percezione di sé cambia al punto che quando l’eccessiva magrezza mette in mostra le ossa ancora ci si crede grassi!
Stesso discorso per la bulimia: il soggetto che ne è vittima di solito mangia per necessità (spesso sono anche atlete che devono avere energia in corpo) ma poi rigetta tutto per autopunirsi di questo sgarro e la conseguenza, anche più grave dell’anoressia, che lo stomaco si autodistrugge a causa di tutti questi acidi causati dal vomito e quasi certamente conduce alla morte.
I disturbi alimentari nelle bambine spesso nascono da stress causato da manie di perfezionismo, da genitori troppo esigenti, da situazioni di disagio familiare da cui vogliono fuggire.
Bisogna adeguare anche le cure mediche a questo drastico abbassamento dell’età per disturbi del genere, e trovare modi diversi di trattarli rispetto a quelli delle adolescenti.
Nel 2014 l'unità operativa di Neuropsichiatria del Bambino Gesù ha visto in day hospital di valutazione 105 ragazze affette da disturbi del comportamento alimentare ed ha effettuato 44 ricoveri per anoressia nervosa grave.
Gli esperti spiegano che ci sono diversi campanelli d’allarme che possono far capire se si svilupperanno tali disturbi: preoccupazione per il cibo e il peso, dieta eccessiva, conto delle calorie, pesarsi più volte al giorno, sentimenti di colpa e di vergogna relativamente all’alimentazione, sentirsi grassi pur avendo un peso normale, eccessiva attenzione all’esteriorità, ipersensibilità verso qualsiasi tipo di critica, cambiamenti emotivi.
La prima cura per i disturbi alimentari è infatti parlarne, chiedere aiuto a specialisti, avere un approccio multi disciplinare, che affronti sia i problemi alimentari che quelli familiari e psichici, perché uscire dalla malattia si può.
Approfondimenti: Sito web dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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