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La giusta alimentazione per i bambini con il progetto “Mangia bene, cresci bene” |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 30 Gennaio 2015 15:24 |
Si chiama "Mangia bene, cresci bene" la campagna promossa dal Moige, movimento genitori, con il patrocinio scientifico di AMIOT – Associazione Medica Italiana di Omotossicologia e SIPPS, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, in collaborazione con GUNA S.p.a.
La campagna nasce per porre un freno alle cattive abitudini alimentari dei bambini, attraverso la sensibilizzazione di genitori e figli, che sono spesso disinformati sulle regole basilari del mangiare sano.
Questo progetto vuole trasmettere ai minori e alle loro famiglie la cultura del cibo, l’attenzione è posta quindi sui fattori cruciali per la tutela della salute: l'importanza di uno stile di vita corretto e una dieta equilibrata. L'iniziativa è alla sua prima edizione e viaggerà tra febbraio e maggio prossimi in 379 scuole tra elementari e medie di tutta Italia, per un totale di 40.000 studenti e 75.000 genitori coinvolti.
Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige, ha spiegato che la sana alimentazione è un aspetto centrale nell'educazione dei nostri figli, contenere il consumo di snack, promuovere corretti stili di vita e sport all'aria aperta, adottare una dieta varia ed equilibrata sono alcune accortezze per combattere l'obesità ed evitare rischi per la salute dei nostri ragazzi.
AMIOT ha aderito e promuove con vigore l’iniziativa “Mangia bene, cresci bene” perchè l’omotossicologia ha tra i suoi campi applicativi di elezione la medicina preventiva e agire sui più piccoli attraverso la prima medicina, il cibo, è il passaggio fondamentale per la salute delle future generazioni. Lo ha spiegato Cesare Santi, presidenteAMIOT – Associazione Medica Italiana di Omotossicologia.
Alessandro Pizzoccaro, presidente GUNA S.p.a. ha dichiarato che è una grande soddisfazione contribuire a questo progetto educativo, che vede la luce in un momento quanto mai opportuno e forse cruciale per il benessere delle future generazioni.
Continua spiegando che lo scopo dell’iniziativa è perfettamente in linea con gli obiettivi fondanti di GUNA: diffondere il concetto di salute basato su stili di vita corretti e sulla prevenzione attraverso terapie naturali.
Nel corso della conferenza stampa, tenutasi il 28 gennaioi per presentare la campagna, è stata illustrata l'indagine "L’obesità infantile: un problema rilevante e di sanità pubblica" (2015), a cura dell’Osservatorio del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università "Milano Bicocca", che raccoglie le principali ricerche nazionali ed internazionali in materia di alimentazione.
L'Italia è uno dei paesi europei più colpiti dall'obesità infantile: la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica supera di circa tre punti percentuali la media Europea, con un tasso di crescita/annua dello 0,5-1%, pari a quello degli Stati Uniti.
Tra febbraio e maggio, "Mangia bene, cresci bene" attraverserà tutta Italia, in ciascun istituto, i docenti e i medici di Amiot terranno degli incontri formativi sulla sana alimentazione e distribuiranno un kit didattico a ragazzi e genitori.
Agli studenti è riservato anche un concorso a premi: le illustrazioni più significative saranno affisse nelle farmacie e gli studi medici aderenti e daranno vita ad un calendario info-educativo distribuito nelle scuole che hanno partecipato all'iniziativa.
I dati della prima rilevazione del "Who COSI Program" evidenziano che i bambini italiani più soggetti a disturbi alimentari hanno tra gli 8 e 9 anni: a quest'età, uno su quattro obeso e uno su due è sovrappeso.
Diverse ricerche, riferite al contesto italiano, mostrano che, estendendo il campione tra i 6 e gli 11 anni, è sovrappeso un bambino su quattro (23,1%) mentre uno su dieci (9,8%) è obeso.
La regione più colpita dal fenomeno è la Campania, dove un bambino di terza elementare su due è obeso o in sovrappeso, seguono Puglia, Molise, Abruzzo e Basilicata, che evidenziano percentuali superiori al 40%.
I fattori che determinano l'obesità, secondo gli studi recenti, oltre a quelli di natura genetica, sono legati agli stili di vita e alle abitudini alimentari: saltare la prima colazione, consumare ogni giorno bevande zuccherate e/o gassate, non mangiare frutta e verdura e non praticare attività fisica.
Diverse indagini concordano nell’attribuire maggiore predisposizione a diventare obesi a soggetti che vivono in condizioni “disagiate”.
Il dato più preoccupante riguarda però l’impatto dei genitori sull’alimentazione dei minori: solo il 44,7% di loro conosce le regole della sana alimentazione (Censi).
I dati dell'indagine “OKkio alla Salute” confermano una disinformazione diffusa da parte degli adulti in materia di dieta alimentare: il 37% delle madri di figli in sovrappeso non ritiene “eccessiva” la quantità di cibo che i mangiano i bambini, mentre solo il 29% di esse afferma il contrario. Inoltre solo 4 mamme su 10 reputano insufficiente l’attività motoria svolta dal figlio.
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