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Bambini prematuri: rischio sostanze cancerogene nei dispositivi medici di plastica |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 19 Novembre 2014 11:52 |
I bambini prematuri sono maggiormente a rischio per la presenza di sostanze potenzialmente cancerogene nei dispositivi medici di plastica.
Nello specifico è il Dehp, una sostanza chimica potenzialmente dannosa e cancerogena che fa parte degli ftalati ed è contenuta in alte quantità nei dispositivi medici di plastica. I bambini nati prematuri sono più a rischio perchè dipendono dagli strumenti di plastica a cui sono collegati nelle unità di terapia intensiva.
Il Dehp è usato per produrre le plastiche in pvc, rendendole più soffici e flessibili, ma nei test in laboratorio sugli animali si è visto che può causare difetti riproduttivi e infertilità. Sarebbe opportuno effettuare dei controlli più accurati sui materiali utilizzati per la produzione di dispositivi medici, il problema è stato sollevato da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica "Journal of Perinatlogy, condotto da Eric Mallow, esperto della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.
In Europa il Dehp è stato classificato come sostanza potenzialmente cancerogena, mentre negli Stati Uniti alcune aziende l'hanno messo al bando.
Questa sostanza può essere in molti prodotti, dato che la posizione sugli ftalati non è definitiva, la Francia dal prossimo anno sarà il primo Paese europeo a mettere al bando l'utilizzo di Dehp nella produzione di tubicini e cannule impiegate nelle unità pediatriche, neonatali e di maternità.
I test di laboratorio hanno rilevato che questa sostanza potrebbe essere correlata a difetti riproduttivi e di fertilità, effetti negativi che di solito vengono associati alla categoria degli ftalati.
Dal nuovo studio emerge che cannule a contatto con il corpo e tubicini per respirare possono esporre soprattutto i bambini prematuri a quantità di Dehp superiori ai livelli considerati sicuri.
Si teme che queste sostanze possano causare problemi allo sviluppo di polmoni, occhi e cervello, come emerso da studi condotti in laboratorio, gli ftalati si trovano sotto accusa da diversi anni.
Gli studi più recenti li hanno messi in correlazione con il rischio di asma per i bambini, se ad essere in contatto con queste sostanze sono le donne in gravidanza, con l'aumento della possibilità di sviluppare il diabete di tipo 2 e con una possibile accelerazione della menopausa.
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