DEVOLVI IL 5XMILLE A MAMME DOMANI. AIUTA I NOSTRI PROGETTI. CF: 09390161009 |
Scoperti i "neuroni-occhio" e come agiscono nelle relazione madre-bambino |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Mercoledì 12 Novembre 2014 16:47 |
Sono stati scoperti, dopo i neuroni specchio (permettono al bambino, attraverso il riconoscimento di se stesso nell’altro come in uno specchio appunto, lo sviluppo del linguaggio e di alcuni comportamenti che si apprendono per “imitazione”), i "neuroni occhio" o eye neurons, che sono collocati nell'amigdala e si attivano solo quando si guarda direttamente qualcuno negli occhi.
Un esperimento sui macachi rivela l'esistenza di neuroni deputati allo sguardo-nello sguardo. Al congresso annuale della Società per le Neuroscienze,che si è tenuto nei giorni scorsi a New Orleans, la neuropsicologa Katalin Gothard, dell'Università dell'Arizona, ha annunciato che nel cervello del macaco esistono alcuni neuroni che si attivano solo quando la scimmia guarda fissamente negli occhi un'altra scimmia.
La regione cerebrale nella quale risiedono questi neuroni, attivati dallo sguardo-nello-sguardo, è l'amigdala, una formazione vagamente assomigliante ad una mandorla, già nota come centro nervoso principale delle emozioni. Il delicato esperimento eseguito dalla Gothard e dai suoi collaboratori Clayton Mosher e Prisca Zimmerman, consiste nell'inserire minuscoli elettrodi (più sottili di un capello) in un certo numero di neuroni e registrare la loro attività, quando il macaco osserva varie situazioni.
Veniva presentato su uno schermo un filmato di un altro macaco che a tratti guardava fisso, da molto vicino, la telecamera, il soggetto sperimentale aveva ogni motivo di ritenersi personalmente fissato, appunto, sguardo-nello-sguardo. I "neuroni-specchio" permettono al bambino, attraverso il riconoscimento di se stesso nell’altro come in uno specchio appunto, lo sviluppo del linguaggio e di alcuni comportamenti che si apprendono per “imitazione”.
I cosiddetti “neuroni-occhio” invece sono attivati esclusivamente dai movimenti oculari e solo tra individui della stessa specie, come segno clinico, quando sono in azione la pupilla si dilata (midriasi). Nell’uomo la dilatazione della pupilla esprime un’attivazione emotiva, anche inconscia, sia positiva (la contentezza), che negativa (la paura). I neuropsicobiologi si sono subito messi all’opera per studiare il loro funzionamento. Lo sguardo è fondamentale nella comunicazione umana, permette di cogliere e trasmettere sensazioni, intercettare intenzioni, intuire il carattere di chi abbiamo di fronte.
L'occhio e i suoi neuroni specifici, sono in grado di riconoscere e registrare in tempi rapidissimi anche reazioni ostili, antipatiche o aggressive, funzionando come un vero “sensore”, un radar che orienta o aiuta nei rapporti e nelle relazioni.
Questa scoperta ha suscitato particolare interesse negli psicoanalisti infantili che si occupano dell’osservazione delle primissime relazioni madre-bambino: a partire dai primi giorni di vita i neonati comunicano con la mamma e il papà attraverso un continuo ed intenso scambio di sguardi e ammiccamenti, cercano gli occhi e lo sguardo dei genitori, fissano intensamente la mamma mentre vengono allattati.
I bambini nutriti con amore e attraverso la comunicazione visiva, crescono più sereni, più sicuri, forse anche più sani e anche durante il successivo sviluppo, il bambino ha bisogno di attenzione prima con lo sguardo e poi con le parole. Per questo è importante cercare gli occhi dei bambini fin dai primi giorni di vita, dialogare con loro con parole e sguardi, sorridere, ammiccare, fare facce spiritose, per trasmettere il proprio affetto e interesse per il bambino.
Un rapporto unico e speciale, che sarà la base per tutti i rapporti futuri, gli sguardi si possono incrociare solo in due, nel tu-per-tu. |
Con la collaborazione della BCC di Roma Corso gratuito per bambini di 6/7 anni: laboratorio di pittura creativa a Roma Per i più grandi |