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Un robot si prende cura dei neonati prematuri |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 07 Novembre 2014 15:22 |
Fondazione Vodafone e Fondazione Ca’ Granda Policlinico hanno presentato a Milano il progetto “Il robot e la carezza”: il reparto di neonatologia della clinica Mangiagalli si è dotato di un robot che si prende cura dei neonati.
Il progetto è un sofisticato sistema robotizzato che assicura preparazioni farmacologiche più sicure e permette agli operatori di avere più tempo da dedicare alla cura dei neonati pramaturi. Il finanziamento di questo sistema robotizzato è avvenuto grazie all’iniziativa Ricarica Insieme, a cui hanno partecipato i clienti Vodafone.
Per ogni euro donato dai clienti, Fondazione Vodafone ha contribuito con un ulteriore euro, per un totale di 600 mila euro interamente devoluti al progetto. Alex Zanardi, presidente della Fondazione Vodafone ha spiegato che questo progetto conferma il loro impegno a promuovere una società civile più inclusiva e accessibile, che grazie alla tecnologia è in grado di dare una possibilità in più a chi ne ha bisogno.
Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico, ha spiegato che ogni anno vengono effettuate nella Neonatologia della Clinica Mangiagalli circa 125.000 terapie farmacologiche.
Disporre di un sistema robotizzato per la preparazione di queste terapie permette di azzerare l'errore umano e consente agli infermieri di utilizzare il tempo risparmiato in pratiche assistenziali più utili.
Giovedì 6 novembre si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto presso l’Aula Magna della Fondazione Ca’ Granda Policlinico.
L'evento è stato celebrato da medici, personale ospedaliero e addetti ai lavori ma anche da semplici clienti Vodafone invitati dalla Fondazione dato che il progetto è stato parzialmente finanziato grazie all’iniziativa "Ricarica Insieme".
Per ogni euro donato dai clienti, attraverso le apposite ricariche da 20 euro, la Fondazione ha contribuito con un ulteriore euro, per un totale di 600.000 euro interamente devoluti ad Aistmar Onlus.
Questo è un sistema completamente robotizzato già diffuso nel mondo (una decina gli esemplari) che rappresenta una nuova frontiera nella medicina ospedaliera e consente di preparare terapie in condizioni di assoluta sterilità e con un margine di errore inferiore a quello umano.
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