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Bambini: cos'è l'oggetto transizionale e a cosa serve |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Giovedì 06 Novembre 2014 14:36 |
Gli psicologi lo chiamano oggetto transizionale: può essere un ciuccio (che richiama l'allattamento e la figura materna), una bambola, un orsacchiotto, un fazzoletto intriso del profumo di un genitore, la cosiddetta "copertina di Linus".
Questi oggetti permettono al bambino di sentirsi al sicuro in particolar modo nei momenti critici come la nanna, il primo giorno di asilo o l'arrivo in una casa nuova. Donald Winnicott (famoso pediatra e psicoanalista) fu il primo a parlarne: affidò all’oggetto transizionale il compito di aiutare il bambino ad attraversare la fase dello sviluppo dell’Io e della differenziazione (la nascita della consapevolezza di non essere una sorta di prolungamento della madre, ma un individuo separato da lei).
L'oggetto transizionale viene scelto dal bambino tra le varie possibilità che il genitore ha messo a sua disposizione, lo aiuta a crescere perché lo rende capace di autoregolare le sue emozioni. Il bambino sceglie istintivamente l'oggetto, è attratto da qualcosa, (non perché colorato o bello) perché sa di mamma, di coccole, di affetto, lo stringe a sé, sente riempirsi quel vuoto, quello spazio che c'è tra lui e noi.
Rappresenta inoltre un tampone momentaneo dell'assenza di un genitore, il bambino lo cerca quando ha bisogno di avere un punto di riferimento e una garanzia di amore.
Lo cerca anche quando si annoia ed è esposto a una sensazione di inattività o disinteresse difficile da gestire, ne ha bisogno quando deve passare da un’attività a un’altra esprimendo la necessità di un ponte.
Questo oggetto può rappresentare un vero amico, testimone di tutto ciò che il bambino vive, identificarsi con lui gli serve per riconoscere le proprie esigenze e i propri stati d’animo e per comunicarli esternamente.
Intorno al quarto anno di età del bambino l'oggetto non ha più la sua funzione di inseparabile compagno di vita, la separarazione deve avvenire quando il bambino è pronto a compiere questo passo da solo.
I genitori non devono forziamo il bimbo ad abbandonare il suo oggetto preferito, non proviamo a sceglierglielo noi né a cambiarglielo.
Non dimentichiamo mai di portarlo durante i viaggi e se vogliamo lavarlo, facciamo in modo che sia pronto quanto prima.
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