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Bambini che bevono latte diverso da quello vaccino rischiano carenza vitamina D |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Martedì 21 Ottobre 2014 14:52 |
I bambini che non bevono latte vaccino e lo sostituiscono con quello di altri tipi, come ad esempio quello di soia e di riso, di capra o di mandorle, hanno un rischio più che doppio di soffrire di carenza di vitamina D, questo lo ha rivelato lo studio condotto presso il St. Michael's Hospital e pubblicata sul "Canadian Medical Association Journal".
La vitamina D è un nutriente indispensabile per lo sviluppo e la salute delle ossa, è una sostanza essenziale per il nostro organismo, che si assume attraverso l’esposizione alla luce solare e la dieta e, in determinati casi, anche con l’uso di supplementi farmacologici.
Lo studio ha coinvolto quasi 4 mila bambini, tra uno e 6 anni e mette un freno all'abitudine sempre più diffusa di sostituire il latte vaccino con altri tipi, in questi ultimi, la vitamina D e calcio devono essere aggiunti dal produttore perché non sono naturalmente presenti ed è difficile per il consumatore orientarsi nella scelta del prodotto migliore per la salute. I ricercatori hanno esaminato la quantità di vitamina D nel sangue dei piccoli e quello che è emerso è come per ogni tazza di latte non vaccino consumata in sostituzione si riscontra una riduzione del 5% nei livelli plasmatici mensili di vitamina D.
Questo significa un rischio più che doppio di avere carenza di vitamina D. Molte persone credono che evitare il latte vaccino sia una scelta sana o per allergie e/o intolleranza al lattosio, o perché in generale si ritiene che evitare il latte vaccino sia una scelta sana, ma anche la più importante associazione Usa di pediatri consiglia di raddoppiare la dose di vitamina D.
La dose va raddoppiata soprattutto ai bambini allattati al seno e agli adolescenti che non bevono o bevono poco latte per proteggerli da malattie importanti, come il rachitismo, il diabete e i tumori.
Secondo le nuove indicazioni della principale associazione pediatrica Usa, non sarebbero sufficienti le 200 unità al giorno previste finora, ma ne servirebbero il doppio.
Il ruolo principale della vitamina D è quello di aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa, recentemente diversi studi hanno anche dimostrato come questa vitamina sia in grado di agire in altri distretti: muscoli, occhi, cuore, polmoni, o sulla proliferazione cellulare, in quanto il suo recettore è presente dovunque nel nostro organismo.
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