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Unicef, nei bambini migliora la sopravvivenza, la crescita e l'istruzione |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 08 Ottobre 2014 11:26 |
In vista del 20 novembre prossimo, 25° anniversario della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, l’Unicef ha lanciato nuovi dati che mostrano i progressi e le sfide per la comunità internazionale, per raggiungere i bambini che non possono essere lasciati indietro.
I dati mostrano che la mortalità infantile è diminuita del 49% dal 1990, ma ancora 17.000 bambini muoiono ogni giorno per cause prevenibili, i più piccoli sono i più vulnerabili, il 44% delle morti di bambini sotto i 5 anni avvengono durante il primo mese di vita.
Le cause principali di morte sono polmonite, diarrea e malaria, circa la metà di tutte le morti sono attribuibili alla malnutrizione, 2,3 miliardi di bambini hanno avuto accesso ad acqua potabile, ma centinaia di milioni fanno ancora affidamento su fonti di acqua potabile che potrebbero essere contaminate da deiezioni o inquinanti chimici. Una persona su tre non ha accesso a servizi igienico sanitari adeguati. Il numero dei bambini in età da scuola primaria che non vanno a scuola è quasi dimezzato, ma 58 milioni di bambini, ossia il 9%, non ha ancora accesso all’istruzione.
La qualità è l’ostacolo principale, almeno 250 milioni di bambini non sono ancora in grado di leggere, scrivere e far di conto, sia che vadano o meno a scuola.
L’iscrizione alla scuola materna è fondamentale per l’apprendimento nella loro vita ed è raddoppiata a livello mondiale arrivando al 54% ma ancora pochi Paesi devono arrivare al livello di un’istruzione secondaria universale.
Due terzi dei Paesi hanno riconosciuto la parità di genere a livello di scuola primaria e circa la metà dei Paesi alla scuola secondaria. Il numero di bambini tra i 5 e i 17 anni che svolgono un lavoro minorile è diminuito di circa un terzo rispetto al 2000, ma un bambino su 4 nei Paesi meno sviluppati lavora. I dati mostrano anche che la percentuale di persone che vive in condizioni di povertà estrema è diminuita dal 47% nel 1990 al 18% nel 2010, circa la metà (47%) delle persone che vivono in condizioni di povertà estrema nel mondo ha meno di 18 anni (rappresentano solo il 34% della popolazione mondiale). Per realizzare gli obiettivi della Convenzione, saranno effettuati una serie di studi per promuovere i diritti di tutti i bambini, soprattutto i più emarginati e difficili da raggiungere. Gli studi sono parte di una serie commissionata dall’Unicef per aprire un dibattito, la serie comprende studi dei maggiori esperti di sviluppo e sui diritti dell’infanzia per attuare in modo concreto la Convenzione. |
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