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Morte in culla: diminuiti del 90% i casi grazie alla prevenzione |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Lunedì 06 Ottobre 2014 08:54 |
Di recente si è tenuto al Cisef Gaslini il terzo congresso nazionale "Sids e Alte". Facciamo il punto", organizzato dal centro regionale Sids-Alte che ha sede al Dipartimento di Emergenza del Gaslini, ha affrontato i temi relativi alla sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome o SIDS) o "morte in culla".
La Sids colpisce bambini apparentemente sani nel primo anno di vita, di solito durante il sonno, è una morte che rimane inspiegata, anche dopo l’esecuzione di un indagine completa comprendente l’autopsia e l’esame delle circostanze.
Si definisce sindrome della morte improvvisa del lattante o morte in culla, un evento tragico e inaspettato che colpisce il bambino apparentemente sano nel primo anno di vita, che si verifica prevalentemente durante il sonno e resta inspiegato anche dopo l'autopsia. Su cinque casi di morte in culla, tragedie che hanno colpito famiglie liguri negli ultimi 5 anni, quattro hanno avuto una spiegazione clinica, sono state infatti scoperte le patologie che hanno provocato il decesso del piccino.
Esiste infatti un nuovo protocollo di gestione "post mortem" applicato all’Ospedale pediatrico Gaslini, è un sistema di esami che consente di dare una risposta agli interrogativi che dilaniano i genitori dei neonati, aggiungendo all’incommensurabile dolore un inutile, angosciante senso di colpa.
Naturalmente avere una spiegazione non restituisce la vita, ma può contribuire ad avviare quell’elaborazione del lutto necessaria per sopravvivere alla tragedia. Inoltre, grazie alla prevenzione, i casi di vera morte in culla sono diminuiti del 90% in vent’anni.
La dottoressa Antonella Palmieri, coordinatrice del Centro regionale, spiega che i sensi di colpa e le paure nei primi mesi di gestione di un neonato venuto al mondo dopo la morte del fratellino, possono provocare una possibile crisi al’interno del nucleo familiare anche nelle relazioni con altri figli.
All’inizio del 2012 è stato avviato un percorso di gestione del post-mortem, in caso di morte improvvisa di un lattante apparentemente sano: un protocollo condiviso con la Procura di Genova che ha permesso di giungere a una diagnosi per 4 bambini su 5 in Liguria.
Come si può prevenire la morte in culla? Ci sono delle semplici regole base:
- nanna sicura ossia la posizione più idonea per dormire è quella sulla schiena, non a pancia sotto, né di fianco, su materasso rigido, senza cuscino, nella stanza dei genitori ma mai nel loto letto loro
- niente fumo durante la gravidanza e non tenere il neonato in ambienti dove si fuma
- fresco è meglio, non coprirlo troppo, non avvolgerlo stretto nelle coperte, tenerlo lontano da fonti di calore, con temperatura ambientale ideale di 18-20 C°, se ha la febbre coprirlo meno, non di più
- allattare al seno, e non escludere l’impiego del ciuccio nel sonno, perché può ridurre il rischio SIDS (introdurlo solo dopo il 1° mese di vita, senza forzarlo ed evitando sostante edulcoranti).
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