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Ritorna la pertosse nei bambini ed è resistente al vaccino |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 16 Aprile 2014 08:47 |
La pertosse torna a farci preoccupare, soprattutto per la forma violenta con cui si sta manifestando: gli italiani, e non solo, sono stati scossi dall’allarme lanciato dal centro di Ricerca sulle Immunizzazioni di Sydney.
Il centro di Ricerca ha spiegato che il pericolo di essere colpiti dal virus è in continuo aumento, ma il fattore più preoccupante è la mutazione del batterio Bordetella pertosse in una forma più grave, che è anche immune al vaccino.
L'anno scorso la pertosse ha colpito moltissime persone, in Australia sono stati registrati 35mila casi, senza contare i malati meno gravi che non sono a conoscenza dei medici. Il numero è purtroppo destinato a crescere, i sintomi di questo batterio sono problemi respiratori ed insonnia e si prolungano per diversi mesi.
La pertosse è una malattia respiratoria molto contagiosa che inizia come un raffreddore, ma si trasforma in seguito in una tosse che può durare per più di tre mesi.
Si trasmette attraverso tosse e starnuti, ed è infettiva nelle prime tre settimane di malattia conclamata.
Si può prendere a qualsiasi età, ma è particolarmente grave per le persone più grandi e può essere pericolosa per quelle molto anziane.
I bambini con pertosse hanno spesso violenti accessi di tosse che li possono portare a vomitare, a sentirsi soffocare poiché la laringe viene stretta in uno spasmo, e l'aria, passandovi, crea un rumore alto e stridente, che è quello che fa si che viene definita come "tosse canina o asinina".
Uno studio del centro di Ricerca sulle Immunizzazioni di Sydney dimostra che c’è un rischio forte che la vaccinazione contro la pertosse possa essere meno efficace a causa di una mutazione che renderebbe più facile al Bordetella pertussis, il batterio che è causa della patologia, di sfuggire alla vaccinazione.
L'immunizzazione è ancora la migliore e sola protezione contro i casi più gravi, ma la sua efficacia sta diminuendo.
La pertosse è sempre presente nella comunità, con focolai che si accendono ogni 3-4 anni, e il più recente, che ha avuto inizio nel 2009 in Australia, sembra essere particolarmente forte.
I bambini sono a rischio per la malattia in quanto possono sviluppare complicazioni gravi e talvolta fatali, come la polmonite, convulsioni e danni cerebrali.
I genitori sono incoraggiati a vaccinare i loro bambini, perché la protezione vaccinale li copre all’80/90%.
Secondo il professor Nigel Stock, di Adelaide, tutti noi rispondiamo ai vaccini in modo diverso e alcuni di noi potrebbero ancora avere la pertosse dopo lo vaccinazione.
I vaccini contengono una versione, morta o indebolita, del microbo (di solito un virus o batterio) che causa la malattia, quando si somministra il vaccino, il corpo produce lo stesso tipo di risposta immunitaria che noi avremmo se fossimo stati esposti alla malattia stessa, tranne che non soffre della malattia.
L'idea è che entrando in contatto con il vero germe, che causa la malattia, più tardi, il nostro corpo si ricorderà e sarà quindi in grado di attivare una risposta immunitaria abbastanza velocemente per fermare l’infezione prima che si sviluppi in tutta la sua potenzialità.
La ricerca australiana ha evidenziato come quasi l'80% dei casi di pertosse analizzati era causato da batteri mutati che non producevano più la pertactina, una delle tre proteine aggredite dal vaccino.
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