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Bambini italiani sanno navigare in internet, ma non sanno nuotare |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis
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![]() Nel mese di luglio verrà istituita la "Settimana nazionale dell’acquaticità" con la collaborazione del Ministero della Salute, le iniziative saranno presenti in tutta Italia per sensibilizzare i cittadini sulla sicurezza nelle acque.
Per sette giorni in venti località balneari del Paese due pediatri Simpe terranno altrettanti corsi giornalieri in spiaggia, al mattino e al pomeriggio: 90 minuti in cui chiunque, dalle nonne ai genitori, potrà imparare le tecniche base di salvataggio. In un Paese come il nostro, con 7.500 chilometri di coste disseminate fra la penisola e le molte isole, solo poco più della metà dei bimbi è capace di nuotare abbastanza bene da potersela cavare in un’eventuale situazione di pericolo.
I bambini sono infatti abilissimi a navigare in internet, ma un bambino italiano su due ha paura dell'acqua alta, spesso perché non sa nuotare o riesce appena a mantenersi a galla: il 43% degli under 14, infatti, non ha mai imparato a nuotare davvero bene e potrebbe trovarsi in difficoltà nell'acqua del mare, di un lago o anche in una piccola piscina.
A Capri la Simpe ha avviato un percorso di formazione per i pediatri: 200 medici di tutta Italia apprenderanno le corrette tecniche di salvataggio diventandone “ambasciatori” nelle loro Regioni, per diffonderle a colleghi e genitori dei loro pazienti.
Sul sito della Simpe saranno presto disponibili materiali dedicati a bambini e adolescenti, per insegnare loro a prevenire l'annegamento.
Il primo messaggio fondamentale per tutti i genitori, perciò, è che i bambini devono imparare a nuotare prima possibile.
Il nuoto è un'attività che può essere praticata fin dalla primissima infanzia, questo perché l'acqua è l'elemento naturale per eccellenza per i bambini molto piccoli: sì ai corsi di acquaticità assieme alla mamma fin dai primi mesi, dunque.
I pediatri sono favorevoli anche ai corsi in vasca con l'istruttore per i più grandicelli, per essere in grado di galleggiare e nuotare già prima di andare alla scuola materna.
Solo così i bambini saranno in grado di fare un bagno in mare, al lago o in piscina con maggior tranquillità.
L'annegamento, tuttavia, può colpire chi non sa nuotare, ma può essere anche la conseguenza di un incidente o un malore: in questi casi è necessario che i soccorritori sappiano che cosa fare per intervenire al più presto nel migliore dei modi.
La conoscenza delle tecniche di salvataggio in caso di annegamento è scarsa fra i genitori e non solo, le regole base dovrebbero invece essere note a tutti.
Bisogna posizionare la vittima in orizzontale, iniziando subito 2-5 ventilazioni artificiali per dare ossigeno, e fare poi un massaggio cardiaco con compressioni al centro del torace. Questo è il minimo indispensabile per tentare di salvare una vita.
Approfondimenti: Sito Internet della Simpe
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