DEVOLVI IL 5XMILLE A MAMME DOMANI. AIUTA I NOSTRI PROGETTI. CF: 09390161009 |
La sindrome da primavera colpisce soprattutto donne e bambini |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia
![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() Capita però di soffrire di un fastidioso malessere diffuso, non identificabile con un disturbo in particolare, ma con ansia e irritabilità o stanchezza ed apatia: la chiamano “sindrome di primavera” e ad esserne maggiormente colpiti sono le donne e i bambini.
I loro organismi sono più fragili di quello degli uomini adulti, soffrono per questo del cambio di stagione, legato essenzialmente all’aumentare della quantità di luce: irritabilità, aggressività, ansia, minore concentrazione sono i sintomi più comuni, con conseguente difficoltà a prendere sonno che genera, specialmente nei bambini, stanchezza ed apatia nelle ore diurne quando invece ci si aspetterebbe una maggiore attività e voglia di giocare all’aria aperta. Con i bambini bisogna avere pazienza, se si stancano facilmente e il pomeriggio non hanno voglia di andare a quel corso pomeridiano o correre e scatenarsi nel parco, lasciamoli pure rilassare.
Possiamo aiutarli con una sana alimentazione: evitare i cibi grassi e proporre invece frutta e verdura di stagione, ricche di vitamine e minerali.
Bisogna anche assicurarsi che dormano bene la notte perchè i disturbi legati all’arrivo della bella stagione dipendono anche dalle lancette, che abbiamo spostato all’indietro.
L’orologio biologico è quindi sballato, come avviene con il jet lag, specialmente nei primi giorni dall’adozione della nuova ora legale. Tra i responsabili principali della sindrome, in particolare, i repentini sbalzi di temperatura caldo-freddo e il maggiori numero di ore di luce.
Questo ultimo in particolare, sembra incidere fortemente sullo stato di stanchezza e apatia che colpisce molti bimbi in questa stagione.
L'organismo deve adattarsi ai nuovi ritmi e ha bisogno di tempo per farlo, l'importante, per quanto possibile, è cercare di assecondarlo.
Se durante il giorno il piccolo appare stanco e affaticato, non obbligatelo a frequentare eventuali corsi pomeridiani. Lasciate che abbia il tempo necessario per riposarsi.
La notizia positiva è che gli esperti assicurano che tale scombussolamento si risolve solitamente in una, al massimo due settimane.
Se invece i bambini faticano ancora a prendere sonno, provate a metterli a letto un'ora più tardi del solito orario (che poi andrebbe di fatto a coincidere con questo) per poi procedere gradualmente, quindici-venti minuti a sera, a ripristinare le vecchie abitudini.
|
![]() ![]() Con la collaborazione della BCC di Roma ![]() Corso gratuito per bambini di 6/7 anni: laboratorio di pittura creativa a Roma ![]() Per i più grandi |