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Come far capire ai bambini i pericoli |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Lunedì 24 Marzo 2014 09:52 |
Per evitare che i bambini si facciano male, non serve urlare o dare uno schiaffo al piccolo, i genitori tendono a ricorrere a rimproveri o alla violenza fisica senza spiegare ai figli perchè devono evitare alcuni giochi o azioni all'apparenza privi di rischi.
Questo è stato dimostrato da uno studio condotto osservando il comportamento di 63 famiglie con bambini dagli 8 ai 10 anni pubblicato sul "Journal of pediatric psychology". Anche i genitori dei bambini più irrequieti non vedono le situazioni pericolose e le madri si limitano a punirli senza soffermarsi nello spiegare perché tali giochi sono così a rischio.
La ricerca ha dimostrato che, quando le mamme si soffermano a parlare con i bambini, questi non ripetono l'errore" spiega Jodie Plumer che ha partecipato alla ricerca. I bambini più irrequieti sono anche quelli che passano più volte l'anno negli ambulatori di pronto soccorso, altri invece si comportano in modo più cauto.
I bimbi agitati sono i meno sorvegliati dalle famiglie, ma anche i più puniti, anche fisicamente, commenta Marcello Lanari, direttore della pediatria e neonatologia dell'ospedale di Imola e direttore scientifico di Conoscere per Crescere, la rivista per le famiglie e la scuola della Società Italiana di Pediatria.
Spesso i genitori sono stanchi, assenti o distratti, ma se ci si confronta con i ragazzi il loro atteggiamento cambia in positivo.
Inoltre è da considerare che i bambini oggi sono tempestati tra film, cartoni e videogiochi abbastanza violenti in cui gli eroi saltano, sbattono, si buttano nel vuoto e ciò suggerisce loro che sono cose fattibili.
Questi eroi inoltre non si fanno mai male, ciò contribuisce a far perdere ai piccoli la percezione della loro reale e spiccata vulnerabilità. Un salto dal divano può essere pericoloso, così come lo sono i giochi di strada che invitano a saltare da ringhiere e scale e che talvolta diventano mode.
Si raccomanda ai genitori di essere presenti: non abbandonarli davanti agli schermi di tv e computer ed essere incisivi positivamente nel gioco dei figli, in particolare se sono spericolati, spiegando loro quali sono i veri rischi.
Da un sondaggio condotto in passato da IPSOS per Save the children ha dimostratoche quasi 1/3 dei genitori ricorre a punizioni corporali per educare i figli e che il 50% creda che non siano dannose.
I pediatri dissentono profondamente da questo atteggiamento, come è emerso da un'indagine svolta dalla Società italiana di pediatria assieme a Save the Children nel 2012, nella quale si evidenziava come i genitori ricorrono frequentemente alle punizioni corporali e come li interpellino frequentemente per avere indicazioni riguardo ai metodi educativi più corretti ed efficaci.
La grande maggioranza dei pediatri ritiene che il supporto alle famiglie anche su questi temi sia un ruolo che ci compete. Conclude Lanari che la famiglia, soprattutto nei bimbi più a rischio, deve essere presente con la capacità di evidenziare i rischi connessi alle azioni del proprio figlio.
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