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Medico americano salva bambino grazie ad un cuore stampato in 3D |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia
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![]() Il chirurgo Erle Austin ha chiesto un parere a tre colleghi inviando le immagini delle Tac per capire quale fosse il miglior modo di operare il cuore del piccolo, figlio di una coppia di immigrati arrivata negli Usa tre anni prima.
Il medico racconta che mentre pianificava l'intervento ha mostrato le immagini del cuore ad altri tre colleghi, ottenendo però opinioni contrastanti sul da farsi. Così Austin si è rivolto al Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Louisville chiedendo di tradurre le immagini bidimensionali della Tac in un modello 3D. Gli ingegneri hanno sviluppato un software per convertire i risultati della Tomografia in istruzioni per una stampante 3D che costa circa 2.500 euro.
Questa tecnologia delle stampanti 3D sta esplodendo, ma molti sono gli utilizzi ancora sperimentali o semplicemente ludici: stampe di tomaie per realizzare scarpe su misura, ha fatto notizia e polemica anche il primo caso di utilizzo di una stampante 3D per realizzare un prototipo di pistola funzionante.
Nel caso della medicina, sperimentato a Louisville, sono servite 20 ore di lavorazione e circa 600 dollari di materiali per realizzare il cuore 3D.
La stampante usa dei polimeri speciali, delle plastiche flessibili chiamate non a caso “Ninja Flex” che si assemblano in strati e hanno permesso di realizzare il modello del cuore del piccolo Roland con le strutture e i difetti in una dimensione doppia rispetto all'originale.
Questo modello ha permesso al cardiochirurgo pediatrico di individuare un modo alternativo di praticare un collegamento tra aorta e ventricolo in modo da permettere una circolazione sanguigna normale, per ossigenare i tessuti del bambino colpito da cianosi.
L'intervento su Roland è stato eseguito il 10 febbraio ed è il primo caso di cuore stampato in 3D che permette di pianificare un intervento, garantendo un minor numero di incisioni e un tempo più rapido di recupero per il paziente.
Il metodo è innovativo ed è nato grazie al supporto della tecnologia 3D, ha permesso di salvare la vita di un bambino di appena 14 mesi.
Il risultato è stato di ridurre molto sia le tempistiche dell'intervento, sia il numero di tagli e suture necessari alla sua riuscita: dopo più di due settimane dall'operazione, avvenuta il 10 gennaio, il bambino sembra essere in perfetta salute. La vicenda è stata narrata anche dal quotidiano Courier-Journal.
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