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Il primo figlio è più a rischio obesità |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 11 Febbraio 2014 15:08 |
Sulla rivista “Scientific Reports” è stato pubblicato un articolo su uno studio svolto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Auckland (Nuova Zelanda), i quali hanno sottoposto a controlli un gruppo di uomini tra i 40 ed i 50 anni, dei quali 26 primogeniti e 24 secondogeniti, sottoponendoli ad una serie di test da cui è emerso che i figli maggiori sono in sovrappeso rispetto ai fratelli minori.
Inoltre, la ricerca evidenzia che i primogeniti hanno maggiore difficoltà, pur in assenza di diabete, a trasformare gli zuccheri in energia. Lo studio neozelandese parte dalla constatazione che nel mondo vi è stata una riduzione dei tassi di natalità, e che la dimensione media delle famiglie è diminuita, con un conseguente aumento della percentuale di bambini primogeniti in molti paesi.
La presenza di esiti negativi per la salute associati con l'essere primogenito, interesserebbero una quota crescente della popolazione mondiale. Secondo molti studi l'ordine di nascita influenzerebbe la crescita ed il metabolismo dall'infanzia fino alla prima età adulta: i primogeniti hanno normalmente un peso inferiore alla nascita rispetto ai secondogeniti, ma compenserebbero questo con una crescita più accelerata ed un peso che aumenta più rapidamente nell’infanzia cosi come la statura rispetto ai fratelli. Un altro dato significativo che emerge dalle ricerche è che i bambini primogeniti hanno una ridotta sensibilità all'insulina ed una pressione arteriosa più alta, i primogeniti hanno una maggiore adiposità e tendenza all'obesità.
La somma di questi elementi li mette a rischio per lo sviluppo di sindromi metaboliche, ma anche di avere un rischio aumentato di malattie cardiovascolari o di sviluppare tumori.
I meccanismi con cui l’ordine di nascita influenzi il metabolismo a lungo termine sono sconosciuti ma, le differenze nel flusso ematico placentare possono avere un ruolo importante.
Durante la gravidanza ci sono dei cambiamenti strutturali che intervengono per le arterie spirali uterine, per facilitare i flussi placentari e, dopo il parto, queste modifiche, non reversibili, fanno propendere per un ambiente fetale più favorevole per le gravidanze successive.
Non sorprende che i primogeniti pesino di meno alla nascita dei successivi neonati, tuttavia, mentre il flusso di sangue placentare è un importante regolatore della crescita fetale, l'effetto metabolico dell'ordine di nascita non sembra essere dovuto solo alla differenza di peso.
Saranno necessari studi più ampli per valutare meglio gli effetti provocati sulla salute a lungo termine dall’ordine di nascita, e la ricerca futura dovrà concentrarsi su coppie di fratelli.
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