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Aumentano le emicranie tra i bambini: è colpa dell'antidolorifico |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Giovedì 30 Gennaio 2014 12:52 |
L'emicrania è la malattia neurologica genetica più diffusa tra i piccoli, nel nostro paese colpisce circa 10 bambini su 100 e il suo sintomo più conosciuto, la cefalea o mal di testa, tipico anche di altre patologie, in età pediatrica ne soffre oltre il 40% dei ragazzi.
Sono in aumento i casi di abuso (più di 15 dosi al mese) di antidolorifici tra gli adolescenti che soffrono di mal di testa cronico quotidiano, aumentano anche i casi di mal di testa cronici causati dall'abuso di antidolorifici usati come terapia, a segnalarlo è il Centro Cefalee dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro Cefalee del Bambino Gesù consiglia cosa fare in caso di cefalee ricorrenti: rivolgersi al pediatra di famiglia per provare a capire se il mal di testa è espressione di emicrania (lo è nel 60% dei casi), o sintomo di altre malattie (infezioni delle vie aeree) o di patologie cerebrali. Il secondo passo da fare è contattare un Centro specializzato. Presso il Centro Cefalee del Bambino Gesù i pazienti sono seguiti da diversi specialisti, dal neuro-pediatra allo psicologo esperto in cefalee, lungo l’intero percorso (diagnosi, terapia personalizzata, follow up) e vengono sottoposti a un esame clinico completo per stabilire il tipo di mal di testa e da cosa è originato.
Solo nel 20% dei casi si rendono necessari ulteriori accertamenti tramite esami strumentali. Il trattamento dell’emicrania e dei suoi sintomi (il mal di testa, il vomito, la nausea, il fastidio per la luce, per i rumori o per gli odori) può essere sia di tipo farmacologico che non.
L'aumento da parte degli adolescenti dell'uso di antidolorifici per curare il mal di testa, è dovuto a un utilizzo improprio dell’antidolorifico come "cura", favorito anche dalla tendenza delle famiglie all’autoprescrizione e all’autogestione dei farmaci.
L’abuso di antidolorifico porta alla cronicizzazione della cefalea e ha ricadute negative sulla vita dei ragazzi: un mal di testa ripetuto giorno dopo giorno è invalidante e tra i più giovani si può tradurre nella perdita di molti giorni di scuola se non dell’intero anno scolastico.
Il pediatra o il Centro Cefalee a cui ci si è rivolti darà delle indicazioni precise sugli antidolorifici da usare.
Se la frequenza degli attacchi emicranici diventa troppo elevata, esistono numerosi farmaci "curativi" che non sono di per sé antidolorifici, ma agiscono sulle cause di questa malattia e possono migliorare la situazione.
La sintomatologia dolorosa, e quella legata alla cefalea non fa eccezione, comporta delle conseguenze anche a distanza dal punto in cui si manifesta: provare dolore rappresenta una fonte di forte stress per tutto l’organismo che può generare problemi apparentemente non correlati ai muscoli o all’intestino.
Anche per questo che l’automedicazione va sconsigliata: non risolve il problema principale e rischia di crearne altri, che possono essere evitati.
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