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Troppe gomme da masticare causano emicrania negli adolescenti |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 30 Dicembre 2013 11:49 |
Gli studi che vengono effettuati sulle cefalee, forniscono nuove ed importanti conoscenze ai ricercatori, si tratta di patologie spesso “misteriose” e laddove le cause scatenanti non sono sempre evidenti.
Durante un'indagine condotta dai ricercatori israeliani dell'autorevole polo universitario Meir Medical Center di Tel Aviv, coordinati dal professor A. Watemberg, hanno gettato sul banco degli imputati un nuovo ed insospettabile “nemico”: le gomme da masticare.
Gli studiosi hanno seguito 30 adolescenti consumatori abituali di chewin gum e sofferenti di forti emicranie e cefalee tensive, scoprendo una correlazione tra l'azione del masticare ed un affaticamento eccessivo della muscolatura mandibolare e di quella legata all'area temporale del cranio. I ricercatori hanno chiesto ai ragazzi di non consumare gomme da masticare per un mese intero ed è emersa una sensibile riduzione delle cefalee, tornate con vigore quando ai ragazzi è stato chiesto di riprendere le proprie abitudini.
I dettagli di questo curioso ed interessante studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica specializzata "Pediatrics Neurology".
Secondo la spiegazione fornita dagli analisti, la ragione di questa concausa sarebbe dovuta allo stress indotto all’articolazione tra la mandibola e la zona temporale del cranio.
Nello specifico, va sottolineato, si parla di cefalea tensiva. Di solito quando decidiamo di masticare delle gomme lo facciamo perché ci piace il loro gusto, perché vogliamo rinfrescarci l’alito con le loro varianti balsamiche o più semplicemente perché necessitiamo di qualcosa che ci faccia scaricare lo stress e la tensione.
Le cefalee colpiscono circa il 10% della popolazione mondiale e per quanto concerne le emicranie che interessano l'infanzia e l'adolescenza, le conoscenze sono ancora più nebulose, e, sebbene l'alimentazione, lo stress, il tempo trascorso davanti alla tv ed ai videogiochi, le mestruazioni, il poco sonno ed altri fattori possono giocare un ruolo importante, i ricercatori non hanno ancora un quadro completo.
Fonte: Pediatrics Neurology
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