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L'ora perfetta per far dormire i bimbi è alle 20 e 10 |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 20 Dicembre 2013 11:14 |
Il vostro bambino all'ora della nanna si rigira nel lettino, piange o gira per la stanza? Il problema potrebbe essere l'ora: potreste averlo messo a letto troppo presto, prima che il suo orologio biologico sia "pronto" al sonno.
Lo suggerisce una ricerca americana, dell'Università del Colorado, pubblicata sulla rivista Mind, Brain and Education: spesso per i genitori mettere i bimbi a dormire può essere un momento di relax, ma per i piccoli può invece essere l'esatto contrario, provocando una sensazione di "risveglio" o di "eccitazione".
Questo potrebbe dipendere dal fatto che il livello di melatonina (ormone che regola i ritmi di sonno e veglia) non ha iniziato a salire, portando i primi segnali di stanchezza. I ricercatori hanno osservato 14 bimbi di età compresa tra 30 e 36 mesi per sei notti consecutive, il livello di melatonina inizia a salire intorno alle sette e quaranta del pomeriggio: è sufficiente aspettare mezz'ora (le otto e dieci) per mettere il bambino a letto per vederlo dormire in 30 minuti.
Monique LeBourgeois, che ha condotto la ricerca, consiglia di osservare il proprio bambino, cercando di metterlo a letto quando è davvero stanco e senza forzarlo.
Un precedente studio aveva evidenziato anche un nesso fra la durata e la regolarità del sonno e le capacità del cervello infantile di ottenere buoni risultati in una serie di test attitudinali.
Lo studio, condotto dai ricercatori dell’University College London su oltre 11mila bambini seguiti dai 3 ai 7 anni e pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, che ha permesso di dimostrare come la mancanza di una precisa routine serale fin dall’età di tre anni abbia influito negativamente sulle performance dei bambini.
Se un bambino ha un sonno irregolare fin dai tre anni, non è in grado di sintetizzare tutte le informazioni che gli arrivano a quell’età e crescendo sarà sempre più difficile, perché questa mancanza di regolarità può finire con l’alterare i naturali ritmi del suo organismo, minacciando anche la plasticità del suo cervello nonché la sua capacità di acquisire e trattenere informazioni.
I bambini sono abitudinari e imparano fin da piccoli ad avere dei ritmi regolari, per esempio ad andare a nanna fra le otto e le nove di sera. Se questi ritmi vengono modificati la conseguenza sarà quella di ritardarne l’addormentamento e di diminuirne al tempo stesso le ore di sonno: al risveglio il bambino sarà più irritabile e maggiormente incline ad assumere comportamenti aggressivi.
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