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Il 94% dei genitori italiani teme abusi sui figli |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Mercoledì 13 Novembre 2013 14:53 |
Ipsos per Save the Children ha realizzato una indagine dal nome "Tutela dei minori nei luoghi frequentati con regolarità, siamo in grado di garantirla?", da cui risulta che il 91% dei genitori campani pensa e teme che i propri figli minorenni rischino di essere oggetto di comportamenti inappropriati o di abusi da parte degli adulti a scuola, nel 45% dei casi, nei centri sportivi (43%), negli oratori e parrocchie (42%).
La maggior parte dei genitori italiani è consapevole del rischio che i propri figli minorenni corrono: potrebbero essere oggetto di comportamenti inappropriati da parte degli adulti negli ambienti organizzati dove trascorrono la gran parte della loro giornata come centri aggregativi, ludico-ricreativi e associativi (sono considerati luoghi potenzialmente non sicuri).
L'indagine e i relativi dati sono stati diffusi in occasione della presentazione di "Adulti a posto", il sistema di condotta, segnalazione e risposta creato per aiutare a proteggere i minori da situazioni di abuso, sfruttamento e comportamenti scorretti da parte degli adulti. Un adolescente su 3 (36%) ha dichiarato che gli adulti, con un loro comportamento inappropriato o abusivo, possano farli sentire insicuri. I ragazzi hanno dichiarato di avere coetanei che hanno subito episodi di questo tipo da parte di adulti almeno qualche volta, o addirittura spesso (7%).
Tra i genitori, solo il 23% ritiene che i propri figli siano completamente tutelati rispetto agli adulti nei luoghi di attività o svago frequentati, per il 59% ci si ferma alla sola sufficienza, mentre il 16% è convinto che di fatto la tutela sia insufficiente o totalmente assente.
Quali sono i comportamenti abusanti o inappropriati degli adulti nei confronti dei minori? Per i ragazzi emerge la pretesa o l'imposizione di contatti o rapporti fisici indesiderati, mai accettabile per il 93% di loro, seguita dall'utilizzo di minacce o ricatti per ottenere qualcosa (92%), e dalla discriminazione in base all'etnia e alle origini (91%).
L'uso di parole forti o parolacce, dare uno scappellotto o strattonare energicamente, rappresentano comportamenti ai quali sembrano essersi abituati. Infatti quasi la metà degli intervistati li considera accettabili evidenziando un deterioramento del linguaggio fisico e verbale tra adulti e minori.
Altro segnale rilevante sono delle azioni gravemente discriminatorie, come criticare o ridicolizzare comportamento e aspetto (19%), preferenze sessuali (23%) o fede religiosa (28%).
In testa alla lista dei genitori c'è l'induzione all'utilizzo di sostanze proibite o vietate per l'età del ragazzo (92%), come di quelle utilizzate per migliorare la prestazione fisica o mentale (90%), viene stigmatizzata anche l'offesa delle origini o dell'etnia (90%), oltre ovviamente alla pretesa o imposizione di rapporti fisici (90%).
Gran parte dei genitori (95%) e dei figli (87%) ritengono che un caso di abuso più o meno grave vada segnalato, ma 1 genitore su 3 pensa che ci vorrebbero figure terze a cui rivolgere l'allerta (esigenza riconosciuta anche dal 28% dei ragazzi), o procedure precise su come farlo (17%).
Il 31% dei ragazzi teme la possibilità di scatenare una caccia alle streghe e invoca cautela, opzione condivisa dal 37% dei genitori, seguito da un 28% che pensa andrebbe segnalato comunque anche in assenza di un'assoluta certezza (29% tra gli adulti), nonché un 12 % che invece la ritiene indispensabile per poter agire.
Approfondimenti: Sito Save the Children
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