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Come proteggere i bambini dagli incidenti domestici |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Venerdì 04 Ottobre 2013 12:45 |
Sono tante le insidie, per i più piccoli, che si nascondono tra le mura domestiche e sarebbe un bene che ogni mamma e ogni papà adottasse alcune accortezze. Questo è l'appello che arriva dagli esperti dell'Istituto per la salute del bambino e dell'adolescente (Isba) dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
In occasione di un convegno, "Un mondo sicuro per i nostri bambini", svoltosi a Roma, gli esperti hanno realizzato un vademecum sull'argomento.
Il luogo più insidioso della casa è il bagno: gli esperti raccomandano di non lasciare mai i bambini da soli nella vasca, per il pericolo di annegamento (bastano 5 cm d'acqua), utilizzare tappetini antisdrucciolo e di tenere in bagno solo gli elettrodomestici strettamente indispensabili, posizionandoli su ripiani o dentro armadietti inaccessibili ai più piccoli. Tenete fuori della portata dei bambini oggetti spigolosi o taglienti come forbici, lime e lamette da barba.
In cucina è bene ricordare di staccare sempre dalla spina i piccoli elettrodomestici, che possono causare folgorazioni e bruciature, quando si cucina utilizzare i fornelli più interni, evitare di usare tovaglie che pendono abbondantemente dal tavolo e non travasare mai sostanze tossiche in contenitori alimentari.
Assicuratevi che la porta del forno sia in vetro termoisolante o dotata di una piastra supplementare in acrilico.
Per la camera da letto: non addossate sedie o tavolini alla finestra, evitate scaffalature e cavi di prolunga non fissati al muro. I letti a castello sarebbero da evitare o almeno dotateli di barre laterali contro la caduta.
I bambini sotto i 6 anni non dovrebbero mai dormire nella parte alta di un letto a castello. Ganci a molla applicati dietro le porte impediscono che i bimbi si schiaccino le mani tra la porta e lo stipite.
Nella camera dei bambini non installate lampade che possono ribaltarsi o surriscaldarsi.
In balcone, verificate che le sbarre della ringhiera non siano orizzontali e quindi scalabili. Se verticali, che siano abbastanza strette da non permettere al bambino di infilarci la testa.
Verificate inoltre che non ci sia alcun oggetto che possa fare da gradino per una “scalata”.
La culla del neonato non deve essere riempita di giocattoli e quando dorme non fategli indossare catenelle, braccialetti o ciondoli.
Non lasciate mai il bimbo da solo né sul piano di appoggio che utilizzate per cambiarlo né nella vasca del bagnetto, neanche per un solo istante.
In tutte le altre stanze, non lasciate assolutamente a portata di bambino monete, bottoni, caramelle, batterie, penne e altri oggetti di piccole dimensioni che potrebbe accidentalmente ingerire. Ricoprite gli spigoli dei mobili con paracolpi.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha realizzato uno studio dettagliato dell’attività del pronto soccorso analizzando gli accessi dei bambini che sono 22.760, nell’arco di 6 mesi (luglio-dicembre 2011).
Dall’indagine è emerso che più di un bambino su 10 arriva in ospedale con diagnosi di “incidente”. La maggior parte è di sesso maschile. La caduta è la modalità di incidente più comune in età pediatrica.
Alle cadute di qualsiasi tipo seguono gli urti, i traumi sportivi, gli incidenti stradali, le pallonate, gli schiacciamenti, lo scivolamento in piscina o nella vasca e le aggressioni.
Il 78,6% dei bambini ha riportato un trauma, il 12,4% ferite, il 5,9% ha inalato o ingerito corpi estranei, 1,7% è rimasto vittima di intossicazioni, l’1% di ustioni e lo 0,4% di morsi di animali.
Gli incidenti domestici causano ogni anno in Europa circa 40mila vittime di ogni età e un milione di ricoveri. Tra queste, in Italia, si contano oltre 100 bambini.
La seconda causa di morte è l'annegamento. Seguono i traumi da caduta e al quarto posto le ustioni, poi il rischio di avvelenamento, quinto nella classifica delle cause di morte, è maggiore tra i bambini più piccoli a causa della loro grande curiosità nell'esplorare l'ambiente circostante.
Per gli adolescenti il rischio di avvelenamento è invece legato all'assunzione di alcol. All'ultimo posto il soffocamento, principalmente entro i primi 12 mesi di vita.
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