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Soffrono di anomalie cardiache 5 bambini su cento |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 21 Giugno 2013 09:17 |
Grazie ad uno screening, con un elettrocardiogramma, di tutti i piccoli delle scuole materne e primarie del Comune di Santa Marinella, in Lazio, condotto dai medici dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha dimostrato che le anomalie cardiache sono frequenti nei più piccoli e anche che sono del tutto sconosciute ai bimbi e ai loro genitori.
Lo studio si è svolto all'interno di un progetto per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa in tre scuole del Comune laziale. Per quattro settimane un team di esperti dell'unità di Aritmologia Pediatrica del Bambino Gesù della sede di Palidoro ha esaminato 695 piccoli dai 3 ai 10 anni.
Li ha sottoposti ad un semplice ECG che in nove casi su dieci era per loro il primo esame cardiologico e i risultati indicano che i piccoli con anomalie non sono pochissimi: 40 su 695, pari al 5,7%. In maggioranza sono problemi di scarsa entità: 30 bimbi (il 4,3 per cento del totale) avevano infatti disturbi lievi della conduzione cardiaca o extrasistolia. L'1,4% aveva problemi seri come l'intervallo QT lungo, la pre-eccitazione ventricolare o il pattern di Brugada.
Quest'ultimo è un problema che in una piccola percentuale di casi può portare a morte improvvisa, a nessuno di questi piccoli era mai stata fatta la diagnosi in precedenza, nessuno dei loro genitori sospettava che avessero problemi cardiaci.
Questo progetto del Bambino Gesù a Santa Marinella intende essere una prima sperimentazione di un modello che possa magari essere esportato in realtà più grandi. Testarlo su una piccola popolazione, in sole tre scuole, aiuta a individuare meglio i punti critici e a ipotizzare soluzioni.
Il sogno dei cardiologi è poter fare uno screening elettrocardiografico nella prima infanzia nelle scuole di tutta Italia, anche se sembra difficile, di questi tempi, che possano essere stanziati soldi per un progetto simile su larga scala, nonostante il basso costo e la semplicità dell'ECG.
Lo screening cardiologico entro l'infanzia permette di trovare eventuali alterazioni tipiche delle sindromi che provocano aritmie e che possono causare morte improvvisa in una fase della vita in cui i sintomi si manifestano solo raramente, come spiega Fabrizio Drago, responsabile dell'unità di Aritmologia Pediatrica del Bambino Gesù di Palidoro.
Riconoscere queste malattie consente di attuare dei trattamenti specifici per far sì che le alterazioni del ritmo non si traducano in sintomi e soprattutto non possano sfociare in una morte improvvisa.
Tutto ciò sarebbe utile per evitare alcune delle morti che avvengono ogni anno sui campetti sportivi, con uno screening tutto sommato semplice: in assenza di sintomi particolari pochissimi bambini vengono sottoposti a ECG, ma come mostrano i risultati dell'indagine in questo modo "sfuggono" alla diagnosi anche i pochi che hanno problemi seri.
Se le percentuali rilevate nel Comune laziale fossero le medesime in tutta Italia, circa 50mila bimbi fra 3 e 10 anni potrebbero avere un disturbo cardiaco serio senza saperlo.
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