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Google vuole creare un database contro la pedopornografia |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 18 Giugno 2013 13:53 |
Il colosso Google ha annunciato, nel fine settimana, i suoi piani per rimuovere le immagini pedopornografiche dal web: vuole farlo usando un database nuovo di foto-sharing. Il Telegraph ha riportato che database sarà operativo entro quest'anno e consentirà ai motori di ricerca e altre aziende presenti in Internet di scambiare informazioni sulle immagini di bambini abusati o vittime di violenza.
Le immagini che verranno segnalate come inappropriate, dalle società di tutela dei minori, come la Internet Watch Foundation, saranno cancellate dal web. Al momento queste immagini contrassegnate sono difficili da eliminare del tutto perchè non esiste una banca dati web standard. Questo nuovo programma aumenterà la trasparenza tra i motori web e potrà accelerare il processo che serve a rintracciare e cancellare definitivamente questo tipo di immagini.
Il portavoce di Google, Scott Rubin ha dichiarato che stanno creando un database globale di immagini in codice hash per aiutare tutte le aziende tecnologiche a trovare queste immagini, ovunque esse siano. Queste poi saranno bloccate e segnalate. Un database condiviso quindi con associazioni e autorità per combattere la pedopornografia online ed eliminare dal web i contenuti inappropriati di cui questa fetta di criminali si nutre, in particolare le foto dei bambini sfruttati sessualmente.
Google, colosso dei motori di ricerca in rete, dal suo blog annuncia che ci saranno nuovi investimenti volti a questo sforzo: 5 milioni di dollari per sradicare le immagini online di abusi su minori. Google darà il suo contributo fornendo un milione di sterline ai provider web, finora parecchio riluttanti nel censurare le immagini libere caricate sul web.
Altre 600.000 sterline verranno destinate al centro nazionale per bambini scomparsi e sfruttati con sede in Virginia, Stati Uniti ed a simili organizzazioni con sede in Belgio, Canada, Australia e Sudamerica. Un altro milione di sterline servirà invece alla creazione di un “Child Protection Technology Fund”, un organo il cui compito sarà quello di studiare metodi sempre più innovativi per la creazione di filtri che proteggano i minori dai contenuti volgari sul web.
Parte della cifra, precisa Google, è destinata a partner globali che si occupano di protezione dei minori, come il Centro nazionale per bambini scomparsi o sfruttati (Ncmec) e la Internet Watch Foundation.
Dal 2008 Mountain View utilizza una tecnologia che etichetta le foto segnalate per abusi sessuali su minori e consente ai suoi computer di identificare la duplicazione delle immagini senza bisogno che altro occhio umano le veda.
Google ricorda come nel 2011 Cypertipline del Ncmec abbia ricevuto 17,3 milioni di foto e video riguardanti sospetti casi di abusi su minori, oltre la metà al di fuori dei confini Usa, quattro volte i dati del 2007.
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