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Jacob Barnett: il nuovo Einstein con la sindrome di Asperger |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 14 Maggio 2013 13:55 |
Il nuovo Einstein ha 14 anni e la sindrome di Asperger, sta per concludere un dottorato in Fisica Quantistica e ha già fondato un'associazione per sensibilizzare sul tema dell'autismo.
Il suo nome è Jacob Barnett, ha un quoziente intellettivo pari a 170 (la media è solitamente sui 100) e un dottorato in fisica quantistica che, a soli 14 anni, potrebbe donargli il premio Nobel. A due anni i medici gli diagnosticarono una forma piuttosto grave di autismo: non avrebbe potuto svolgere le normali attività dei bambini della sua età e avrebbe vissuto tutta la sua vita in modo "diverso". Questo è quello che gli specialisti dissero ai suoi genitori dopo averlo visitato.
Una diagnosi errata perché Jacob, ad anni di distanza, è un piccolo Einstein e il suo nome adesso è in lista per ricevere l'onorificenza di valore mondiale istituita da Alfred Nobel nel 1895. Jacob ha iniziato gli studi universitari, alla Pordue University di Indianapolis, a soli 10 anni e sin da subito ha messo in luce le sue capacità. Barnett non è solo uno studente, ama dare ripetizioni ai compagni, è anche un imprenditore di successo che, negli anni, ha creato, grazie anche all'aiuto della famiglia, la Jacob's Place.
Questa è una fondazione umanitaria per sensibilizzare le persone sul tema dell'autismo. Jacob soffre di Sindrome di Asperger, SA. Un disturbo pervasivo dello sviluppo che ha in comune alcuni elementi sintomatici dell'autismo. I portatori di questa sindrome, solitamente, manifestano una compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati. La storia di Jacob è stata raccontata dall'Huffington Post. Il suo QI sarebbe più alto di quello di Albert Einstein e si è iscritto alla Purdue University di Indianapolis a dieci anni.
Jacob durante il suo discorso alla conferenza TEDx Teen di New York, ha dichiarato che non dovrebbe essere lì, perchè avevano detto che non avrebbe mai parlato e che probabilmente in questo momento c'è un medico che sta dando di matto. Nonostante sembri un ragazzino normale, mamma Kristine spiega che ogni giorno suo figlio deve lavorare sodo per far fronte ai suoi problemi.
La madre racconta che ci sono cose di se stesso che deve essere lui a sistemare, giorno dopo giorno. La donna ha raccolto la sua esperienza in un libro che, forse, sarà presto trasformato in un film. Essa spera che aiuti i bambini a capire che possono veramente arrivare dove vogliono. |
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