Come nell'adulto, anche in ambito pediatrico il dolore è un sintomo molto frequente in corso di malattia e, fra tutti, è quello che più pesa e impaurisce il bambino, oltre la famiglia. Eppure, fino a pochi anni fa, si pensava che il neonato e il bambino non provassero dolore con la stessa intensità dell'adulto.

Il dolore è una cosa molto soggettiva, è anche molto difficile poterlo quantificare soprattutto quando un medico ha a che fare con un bambino che soffre. Il bambino non ha gli stessi mezzi degli adulti per esprimersi. Per questo è stato creato un poster da affidare a pediatri di famiglia e ospedalieri, che riporta tra le altre cose una serie di faccine: da quella più contenta a quella più triste, con le quali un bimbo può indicare l'intensità del suo dolore.

Oggi, grazie agli studi anatomofisiologici e comportamentali, gli esperti sanno che fin dalla settimana di gestazione numero 23 il sistema nervoso centrale è anatomicamente e funzionalmente competente per la nocicezione.

Inoltre, a parità di stimolo doloroso, il neonato percepisce un dolore più intenso rispetto all'adulto. Inoltre gli stimoli dolorosi non trattati adeguatamente in età pediatrica hanno effetti importanti sulla prognosi attuale e futura del piccolo paziente.

Il poster è stato stampato in 10 mila copie e rientra nella campagna di sensibilizzazione "NienteMale", e' patrocinato dal Ministero della Salute ed è stato realizzato con il contributo dell'azienda farmaceutica Angelini.

La sua realizzazione parte da un dato: in Italia più dell'80% dei ricoveri in ambito ospedaliero pediatrico sono causati da patologie che presentano, fra i vari sintomi, anche dolore e nonostante questo, il dolore del bambino continua a essere oggetto di un'attenzione limitata. La conseguenza di questo è un peggioramento della prognosi attuale e futura per il piccolo paziente e della qualità della vita del bambino e della famiglia.

I contenuti del poster sono estratti dal volume del Ministero della Salute "Il dolore nel bambino - Strumenti pratici di valutazione e terapia". Rappresentano informazioni valide e di facile utilizzo per misurare e trattare il dolore nel modo più adeguato possibile.

Accanto alle faccine per misurare il dolore ci sono anche informazioni utili sulla diagnosi, le opzioni terapeutiche, farmacologiche e non, da utilizzare con i bambini. Il suo obiettivo è fare da vero e proprio riferimento negli ambulatori degli esperti.

Le tecniche non farmacologiche sono in base all'età del bimbo: contatto fisico (toccare, accarezzare, cullare) per i bambini fino ai 2 anni, il gioco, racconto di storie e alla lettura di libri fino ai 6 anni e comprendono anche il ricorso alla musica e a tecniche di respirazione per i bambini fino ai 13 anni.