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Scuola: Test d'ingresso anche per le scuole superiori
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Mercoledì 20 Marzo 2013 09:21    PDF Stampa E-mail
Disegno di ragazziL'idea di molti presidi alle prese con il boom di iscritti è di introdurre un test di selezione per poter frequentare la scuola superiore ma, è subito polemica: no al numero chiuso nella scuola dell'obbligo. La Cgil è sul piede di guerra e vuole denunciare queste iniziative. I test d'ingresso, in alcuni casi preludono a un vero e proprio numero chiuso. Alcuni licei, linguistici, istituti tecnici, convitti hanno fissato diverse prove tra gennaio e febbraio scorsi.

Sono dei test scritti di matematica e italiano, inglese e tedesco, di logica e di musica diretti a chi sta frequentando la terza media e con largo anticipo ha già scelto la scuola dove andare. I risultati di questi test serviranno a presidi e rettori delle superiori per fare selezionare in base ai meriti, le conoscenze e le attitudini.

Bambini a scuola
Il test "in età dell'obbligo" è pericoloso per la scuola pubblica italiana, l'ultimo annuncio è arrivato dall'Istituto tecnico (e liceo delle scienze applicate) Fermi di Mantova. La preside Cristina Bonaglia, dopo aver verificato la forte crescita delle iscrizioni on line, ha annunciato che ci sono oltre i trenta alunni per ognuna delle nostre sei prime e sono troppi. Dichiara ancora di voler fare come all'università: prova d'ammissione e numero chiuso usando il criterio della meritocrazia, come ha già deciso il consiglio d'istituto.

La preside invita i genitori a non allarmarsi, con una circolare, la dirigente del provveditorato provinciale ha chiesto alle famiglie in eccedenza di accettare lo spostamento del figlio all'istituto indicato come seconda scelta.

A Mantova, però, anche nel pari grado Belfiore le richieste d'iscrizione sono in crescita e il numero delle aule sempre fermo. Come per l'università, il test per le scuole superiori nasce per esigenze di sopravvivenza: poche classi, troppi alunni.

Il rischio è di diventare una discriminazione per quattordicenni in piena evoluzione. Il liceo europeo Altiero Spinelli di Torino propone il test dal 2007. La struttura ha infatti introdotto la prova selezionante per le medie: in quinta elementare, chi vuole entrare allo Spinelli, si deve sottoporre a test.

I requisiti sono: la conoscenza dei pronomi personali e aggettivi possessivi in almeno due lingue straniere, a dieci anni. La preside Carola Garosci ne parla con rammarico e dichiara che il test setaccio non piace per niente, ma devono farlo.

Da anni chiedono più spazio alla Provincia, condividono infatti il palazzo con altre due scuole. L'ultima risposta è stata una circolare: non abbiamo la possibilità di dare a voi né ad altri nuove aule. Ci sono cinque classi e trecento richieste e l'alternativa è stipare sessanta ragazzi per classe. Allora hanno deciso di attuare le prove annunciate sei mesi prima dell'iscrizione.

Chi non le passa farà in tempo a provare altrove. I test si basano sulle competenze dei ragazzi e importanti sono le lingue straniere. Altre scuole, raggiunto il quorum degli studenti ospitabili, lasciano a casa tutti gli altri, a primavera inoltrata.

La prova di ingresso fornisce uno strumento per la formazione delle classi: intelligenze omogenee tutte insieme. Anche il convitto Umberto I, sempre a Torino, ha organizzato il test d'ingresso a gennaio, per motivare maggiormente i futuri alunni del liceo.

Il convitto nazionale di Roma, Vittorio Emanuele II, seleziona con i test: fra le materie da studiare c'è il cinese e, qui, le attitudini sono necessarie. Così come le inclinazioni per entrare in un liceo musicale, l'unico per il quale il test d'ingresso è previsto da una legge nazionale.

Carmela Palumbo, direttore generale del ministero dell'Istruzione, dichiara che i test d'accesso per scremare sono discutibili, ma per ora limitati. Nelle circolari diffuse hanno chiesto ai consigli d'istituto di non selezionare sotto il profilo meritocratico, in una scuola e in una classe ci devono essere tutti i livelli di conoscenza.

Alcune scuole (liceo classico D'Azeglio di Torino) affidano l'ingresso in aula degli alunni a un sorteggio. Altre (liceo Virgilio di Roma, sezione internazionale) usano i voti delle scuole medie. Gianna Fracassi, segretaria nazionale della Cgil scuola controbatte dichiarando che sono pronti a denunciare le scuole che allestiscono test d'ingresso per le prime superiori. Questo perchè siamo in piena scuola dell'obbligo e ogni criterio meritocratico, qui, è solo un danno per gli alunni.
 

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