DEVOLVI IL 5XMILLE A MAMME DOMANI. AIUTA I NOSTRI PROGETTI. CF: 09390161009 |
Insegnante denunciata perchè baciava gli alunni sulle labbra: assolta dalla Cassazione |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 13 Marzo 2013 12:28 |
Una maestra romana, sessantenne, denunciata dai genitori dei suoi piccoli alunni perchè li copriva di baci, tanti, anche sulla bocca. Li abbracciava forte forte, i suoi piccoli alunni dell'asilo. Per lei era soltanto una dimostrazione di affetto, pari a quella di una vecchia zia. I genitori però non la pensavano così: non avevano apprezzato l'eccessiva invadenza dell'insegnante e l'avevano denunciata.
L'educatrice è stata condannata in primo grado e in secondo, è stata invece assolta dalla Cassazione "perché il fatto non sussiste". Il Tribunale di Roma aveva condannato, in primo grado, la maestra a un mese e dieci giorni di reclusione per comportamenti vessatori nei confronti dei bambini. Secondo la sesta sezione penale i baci sulla bocca e abbracci intensi non costituiscono reato. Questi contatti corporei possono essere finalizzati a creare un clima di reciproca confidenza, essenziale, in un contesto socio-educativo, e decisamente funzionale alla riduzione, nel bambino stesso, dell'ansia da distacco dall'ambiente e dalle figure familiari di riferimento. Per i Giudici della Suprema Corte, certe manifestazioni di affetto, anche se esuberanti sono innocenti e addirittura benefiche. La vicenda di cui si parla, risale a una decina di anni fa, anno scolastico 2003-2004, in una scuola materna del centro di Roma. La maestra insegnava ed era particolarmente espansiva, era solita "mangiare di baci" i suoi alunni ed accoglierli in aula stringendoli forte a sé. In primo grado l'educatrice era stata condannata a un mese e dieci giorni di reclusione, ritenuta colpevole di abuso dei mezzi di correzione (art.571 c.p.) perché metteva in atto condotte invadenti dell'intimità dei bambini e l'armonico sviluppo della loro personalità, anche quando questi manifestavano reazioni di imbarazzo. La condanna era stata confermata dai giudici di appello, che l'avevano assolta però dall'accusa di "comportamenti vessatori" nei confronti degli allievi. La maestra era poi ricorsa in Cassazione, dove è stata infine assolta perché esulano dalla tutela penale quelle condotte le quali, come quelle in specie, per le concrete modalità non violente tipicamente affettuose, non possono essere interpretate appunto, per la loro connotazione di piccolo eccesso o mancanza di misura nel relazionarsi educatore-bambino, come abuso. Anna Oliverio Ferraris, psicologa dell'infanzia, crede che in realtà non c'è alcun bisogno di baci e abbracci intensi per tranquillizzare i bambini, basta il tono della voce, l'atteggiamento, un sorriso, chiamarli per nome. Tutte modalità, meno eclatanti, con cui si comunica buonumore, serenità, allegria. Lei continua dicendo che i baci vanno bene, ma non troppi e non sulla bocca (un gesto poco igienico). Sarebbe meglio qualche bacetto sulle guance, una carezza, questo vale anche per i genitori: l'eccesso di affettuosità spesso risulta un'invasione dello spazio del bambino, una manifestazione di possesso che mina la loro autonomia. Sono inopportune, ma non dannose. L'esperta continua dicendo che probabilmente lei sarà stata cresciuta così e tende a rifarlo, in buona fede e che hanno fatto bene ad assolverla. |
Con la collaborazione della BCC di Roma Corso gratuito per bambini di 6/7 anni: laboratorio di pittura creativa a Roma Per i più grandi |