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Esporre il neonato allo stress fa aumentare il rischio di malattie cardiache |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 25 Febbraio 2013 09:49 |
Lo stress è deleterio per tutti noi, sia quello ambientale che situazionale. Lo è ancor di più per i neonati in quanto influisce sulla salute del loro cuore. Lo stress vissuto dai bambini appena nati pare comportare un costo in termini biologici, che si manifesta con un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiache più avanti nella vita.
I neonati che infatti sono sottoposti a situazioni per loro stressanti avranno un aumento significativo del rischio di sviluppare malattie cardiache: nello specifico, il cuore dei neonati verrebbe intaccato nella sua capacità di rilassarsi e ricaricarsi di sangue ricco di ossigeno. Lo studio è stato condotto dalla Dottoressa Catalina Bazacliu, neonatologa del Medical College of Georgia (MCG) e il Children's Hospital of Georgia presso la Georgia Regents University, insieme alla Professoressa Jennifer Pollock , biochimico nella sezione di Medicina Sperimentale presso il Dipartimento di Medicina MCG e la Dottoressa Analia S. Loria. Le ricercatricii hanno sottoposto a situazioni di stress alcuni cuccioli appena nati, separandoli dalle loro madri per poche ore al giorno. Questa breve separazione ha indotto nella prole una significativa diminuzione nelle funzioni cardiache di base, in particolare, quando un ulteriore fattore di stress è stato aggiunto per aumentare la pressione sanguigna. I test hanno dimostrato che il tasso di riempimento del cuore è rimasto basso nei cuccioli oggetto della separazione dalle madri. La diminuzione si stabilizzava verso i 6 mesi e a due anni, quando i modelli raggiungevano la mezza età. Questa diminuzione della funzione cardiaca si è registrata con l'avanzare dell'età, sia nei modelli sottoposti a stress che in quelli appartenenti al gruppo di controllo. Lo stress influisce nella funzione cardiaca di riempimento fin dalla tenera età, mentre la capacità e la forza di espulsione del sangue pare rimanga invariata. Le ricercatrici si aspettavano che la capacità del cuore di rilassarsi e ricaricarsi fosse ritardata nel loro modello. La dottoressa Bazacliu spiega che questi neonati possono avere un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e afferma che sta lavorando per capire esattamente cosa li mette a rischio. Dei precedenti studi, condotti dalla dottoressa Bazacliu, supportano questa tesi mostrando come i feti la cui crescita è stata limitata nell'utero da condizioni come la preeclampsia, siano ad aumentato rischio di malattie cardiovascolari in età adulta. L'influsso sulla salute cardiovascolare del neonato avviene sia che questo nasca prematuro che a termine. L'aumento delle pressione arteriosa nella madre in gravidanza comporta che al bambino giunga meno sangue, meno cibo e ossigeno: questo è considerato un fattore di stress. Anche separare il neonato dalla madre rappresenta una fonte occulta di stress e potenzialmente può indurre delle disfunzioni. Tutte le procedure che i ricercatori devono seguire (per esempio la separazione dalla madre, dall'ambiente, anche se i bambini hanno bisogno d'aiuto) rappresenta uno stress. La ricercatrice Bazacliu ha presentato i risultati dello studio al Southern Regional Meetings che si è tenuto a New Orleans dal 21 al 23 febbraio. |
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