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Gli occhi del neonato svelano il motivo del pianto |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Giovedì 21 Febbraio 2013 09:55 |
I neo genitori si chiedono spesso come si fa a capire se il bimbo di pochi mesi sta piangendo per rabbia, paura o dolore. Molti genitori passano ore a cercare di calmarlo, senza sapere bene cosa fare o cosa abbia di preciso il bimbo. Alcuni ricercatori spagnoli hanno scoperto come, trovando nella dinamica del pianto e nei movimenti degli occhi gli indizi chiave, come spiegano in uno studio pubblicato sullo "Spanish Journal of Psychology".
Il pianto è il principale mezzo di comunicazione con cui il bambino esprime le sue emozioni, soprattutto quelle negative. Solitamente il pianto rappresenta la primissima cosa che il neonato fa quando viene al mondo. Alle volte però i neonati dopo la nascita, piangono per giorni o addirittura mesi creando tanta ansia e sconforto nei genitori. Capire come gestire il pianto del neonato è indubbiamente il primo passo per affrontare il problema. Mariano Choliz, ricercatore dell'Università di Valencia, ha descritto i tipi di pianto in 20 bambini tra i 3 e 18 mesi. Quando i bambini piangono per rabbia o paura tengono gli occhi aperti, mentre quando è per dolore li tengono chiusi. I gesti e l'intensità del pianto crescono gradualmente se il bambino è arrabbiato. Gli adulti spesso non riescono a identificare le cause del pianto, specialmente se si tratta di rabbia e paura. Secondo i ricercatori, il fatto che il dolore sia più facilmente riconoscibile come emozione può essere per un motivo prettamente adattivo: il pianto avvisa di una minaccia potenzialmente seria per la salute o la sopravvivenza e richiede una risposta urgente. Se il bambino piange per dolore, si vede a livello dei muscoli facciali: è presente tensione sulla fronte, sulle sopracciglia e sulle labbra, i bimbi aprono la bocca e sollevano le guance, gli occhi sono chiusi e quando li aprono è solo per pochi istanti. Il pianto inizia subito con una intensità massima, improvviso e subito dopo lo stimolo doloroso. Quando invece è arrabbiato, tiene gli occhi mezzi chiusi, sia che guardi apparentemente da nessuna parte che verso un punto fisso, la bocca è aperta o mezza aperta e l'intensità del pianto aumenta progressivamente. In caso di paura gli occhi sono aperti quasi tutto il tempo, lo sguardo è penetrante, il bimbo muove la testa all'indietro, e il pianto sembra essere esplosivo dopo un graduale aumento di tensione. Tutti i genitori sanno che col tempo e l'esperienza riusciranno a comprendere che i pianti non sono tutti uguali, è possibile riconoscerli e distinguerli e, di conseguenza, identificare le richieste a cui corrispondono, anche in relazione agli altri movimenti del corpo. |
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