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Latte artificiale: sulla scatola messaggi pro allattamento |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 19 Febbraio 2013 13:41 |
Sui pacchetti di sigarette ci sono messaggi ben visibili che hanno lo scopo di dissuadere chi si appresta a fumare, così anche sulle confezioni di latte artificiale dovrebbe essere bene in vista, occupando almeno un terzo dello spazio. Un avviso che spieghi che ci sono importanti differenze tra latte in polvere e quello materno e inviti le mamme a preferire l'allattamento al seno per il benessere del proprio bambino.
Questa è la proposta della Onlus Save The Children, secondo la quale con l'allattamento al seno si potrebbero salvare ogni anno 830 mila bambini, 95 in più ogni ora. Se i neonati ricevessero entro la prima ora di vita il colostro (il primissimo latte materno) si attiverebbe rapidamente il sistema immunitario rendendoli tre volte più capaci di sopravvivere alle condizioni avverse. Secondo l'Associazione che ha presentato il rapporto ''Supercibo per bimbi'', tra le barriere che impediscono la diffusione dell'allattamento naturale, ci sono le politiche di marketing di alcuni dei produttori di latte artificiale. Questi violando il Codice Internazionale per il marketing dei prodotti sostitutivi del latte materno e porterebbero le neomamme a credere che questo sia il modo migliore per allattare i propri figli. L'appello di Save The Children ai produttori è quello di rendere più chiare le raccomandazioni sanitarie sulle confezioni con una indicazione dell'inferiorità del prodotto rispetto al latte materno che occupi almeno 1/3 dell'involucro. In Gran Bretagna, dove la notizia della proposta della onlus campeggia su alcuni giornali da questa mattina, non mancano le polemiche perchè un messaggio del genere accrescerebbe il senso di colpa delle mamme che necessitano del latte artificiale. Sempre secondo la onlus, se allattati al seno, ogni ora nel mondo si salvano 95 bambini dalla mortalità infantile, per un totale di 830.000 bimbi ogni anno. Lo rileva l'organizzazione nel suo neo rapporto che punta il dito contro le discutibili politiche promozionali delle aziende produttrici di latte artificiale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo o emergenti. In queste aree, infatti se l'allattamento esclusivo al seno dei neonati proseguisse anche nei 6 mesi successivi alla nascita, li renderebbe 15 volte più forti contro il rischio di morire per malattie altrimenti letali in alcuni paesi (come la polmonite o la diarrea). In Asia orientale il numero di mamme che allattano è in stallo e in popolosi paesi dell'Africa (Etiopia e Nigeria) invece, sta regredendo. Il numero di madri che ha scelto l'allattamento naturale nell'Asia Orientale e Pacifico è sceso dal 45% del 2006 al 29% del 2012. Il rapporto di Save The Children evidenzia come l'industria del latte sostitutivo artificiale valga oltre 18,5 miliardi di euro ed è prevista in crescita del 31% entro il 2015. In Cina il 40% delle neomamme intervistate ha dichiarato di aver ricevuto campioni di latte artificiale dalle aziende o da operatori sanitari, in Pakistan il 20% degli operatori ha ammesso di aver ricevuto gadget brandizzati dai produttori e l'11% delle mamme ha visto o letto pubblicità sul latte artificiale in ospedale o in clinica. In queste aree influiscono anche fattori culturali: nella prima ora di vita al posto del colostro viene dato ai neonati il caffè, burro di karitè o cenere. Ci sono anche fattori sanitari: nel mondo mancano all'appello 3,5 milioni tra operatori sanitari e ostetriche. |
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