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Diabete 2, scoperta la proteina che svela la cura |
Bambini - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Lunedì 11 Febbraio 2013 09:55 |
Il diabete mellito di tipo 2 (chiamato anche diabete mellito non insulino-dipendente, NIDDM) è una malattia metabolica caratterizzata da glicemia alta con deficienze di insulina, ed è il più diffuso nei Paesi occidentali.
La scoperta della cura è il frutto di un'ampia ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Medicine da ricercatori dell'Università di Cambridge, della Harvard University di Boston e del gruppo di ricerca dell'Università Cattolica – Policlinico Gemelli di Roma coordinato dal professore Andrea Giaccari: ha individuato una proteina che giocherebbe un ruolo chiave nello sviluppo della malattia e basterebbe inibirne la produzione per riportare i tassi del glucosio e la produzione di insulina a livelli normali. Gli esperimenti sono stati eseguiti su topi affetti dalla malattia: i ricercatori hanno bloccato l'attività del ricettore RANKL, il quale attiva la proteina NF-kB ligand riuscendo così a portare i valori a livelli di normalità. I ricercatori hanno anche confermato il ruolo chiave nella malattia del grasso corporeo: il fegato, in presenza di concentrazioni alte e prolungate di grassi, tende ad infiammarsi diventando "resistente" all'insulina e dando vita al diabete di tipo 2. Infine i ricercatori dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma hanno utilizzato topini alimentati con dieta grassa (simile alla dieta scorretta che porta molte persone a sviluppare diabete), dimostrando in modo inequivocabile che diminuendo la concentrazione ematica di RANKL era possibile prevenire la tipica condizione dei picchi di insulina e di ridotta sensibilità dell'organismo a questo ormone (insulino-resistenza) che è il primo passo verso la comparsa del diabete. Il professor Giaccari spiega che esistono già dei farmaci che agiscono sul RANKL, ma sono destinati unicamente alla cura di malattie reumatiche. E' molto probabile che questa scoperta possa portare allo sviluppo di nuovi farmaci destinati direttamente alla prevenzione del diabete e a tutte le condizioni che portano con sè l'insulina alta. Un'alimentazione equilibrata associata ad una moderata ma costante attività fisica, sono il primo fattore indispensabile per l'impostazione di un'efficace terapia che tenga sotto controllo i sintomi del diabete: diversi studi hanno dimostrato infatti che riuscire a perdere anche solo il 5-10% del peso di partenza permette di ottenere significativi miglioramenti nel controllo della glicemia e relative complicanze. Il diabetico necessita di una dieta molto simile a quella delle persone non affette da diabete, con un uguale apporto calorico; si segnala e si sottolinea che pane, pasta e patate devono essere incluse nell'alimentazione di ogni diabetico, quello che cambia rispetto ad una persona sana è la quantità consumata ed il divieto di sommare durante lo stesso pasto 2 o più fonti di carboidrati complessi. E' consigliabile poi un'assunzione costante di alimenti ricchi in fibre, come verdura, frutta ed alimenti integrali; le proteine devono costituire circa il 15-20% del fabbisogno calorico, i grassi vanno preferiti quelli di origine vegetale, eliminare completamente lo zucchero da cucina. Approfondimenti: SID |
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