DEVOLVI IL 5XMILLE A MAMME DOMANI. AIUTA I NOSTRI PROGETTI. CF: 09390161009 |
Se il bambino si sveglia di notte piangendo? Meglio lasciarlo in culla |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 01 Febbraio 2013 13:04 |
Se di notte il bambino comincia a piangere, cosa è meglio fare? Lasciare che si riaddormenti da solo o prenderlo in braccio e cullarlo? Questo è uno dei dilemmi che attanagliano i neo-genitori. Per venirne a capo, è stato fatto uno studio degli psicologi della Temple University (Usa) guidati da Marsha Weinraub (psicologa esperta dello sviluppo infantile e delle relazioni genitori-figli), pubblicato su "Developmental Psychology".
Lo studio sostiene che nella maggior parte dei casi è meglio lasciare i bambini in culla e farli riaddormentare da soli. In questa indagine, l'esperta e i suoi colleghi hanno analizzato i modelli di risveglio notturno in un gruppo di 1.200 piccoli fra i 6 e i 36 mesi. Se vengono studiati mentre dormono, si nota che tutti i bambini, così come tutti gli adulti, passano attraverso diversi cicli di sonno ogni ora e mezza-due, in cui si svegliano per poi riaddormentarsi. Solo alcuni di loro piangono in questo momento di passaggio. Gli studiosi hanno chiesto ai genitori di riferire dettagli sul risveglio dei loro figli di 6, 15, 24 e 36 mesi. Si è scoperto che, dai sei mesi di età, il 66% dei piccoli non si risveglia o lo fa solo una volta alla settimana. Il 33% si sveglia almeno sette notti alla settimana a sei mesi, scendendo a due notti a 15 mesi e a una notte alla settimana a 24 mesi di età. Tra i bambini che che dormono "a tratti", ci sono più maschi che femmine. A questa abitudine, temuta dai genitori, è collegato anche un punteggio più alto nella scala di valutazione del temperamento riguardante tratti come l'irritabilità e la distraibilità. Questi bambini hanno più probabilità di essere allattati al seno e le madri sono più spesso depresse (hanno però una maggior sensibilità materna). I risultati suggeriscono degli elementi importanti, secondo Weinraub. Il primo è che i fattori genetici, che possono influire sul temperamento, sono implicati anche nei problemi di sonno. Un altro aspetto è che è importante per i bambini imparare ad addormentarsi da soli. Quando le madri entrano in sintonia con questi risvegli notturni e/o un bambino ha l'abitudine di addormentarsi durante l'allattamento, il bebè non sarà in grado di auto-tranquillizzarsi e riaddormentarsi autonomamente. Il parere della ricercatrice è che dovrebbe essere analizzato meglio il collegamento fra la depressione materna e i risvegli del bimbo. Da una parte, è possibile che le madri siano già depresse durante la gravidanza e che questo male di vivere prenatale incida sullo sviluppo neurale e sui risvegli del piccolo. La privazione del sonno può, logicamente, aggravare la depressione materna. Il consiglio, secondo gli esperti, è quello di mettere i bambini a letto sempre alla stessa ora, ogni notte, dando loro modo di addormentarsi da soli e resistendo alla tentazione di rispondere subito al risveglio. |
Con la collaborazione della BCC di Roma Corso gratuito per bambini di 6/7 anni: laboratorio di pittura creativa a Roma Per i più grandi |