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La Cassazione conferma affidamento per coppia gay, secondo il Vaticano è una sentenza contro natura |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 14 Gennaio 2013 10:18 |
La Cassazione ha confermato la sentenza che ha confermato l'affidamento esclusivo di un bambino alla madre che convive con un'altra donna. Una delle reazioni più dure è quella di Don Mazzi che ha dichiarato contro natura la sentenza perché è la natura stessa che richiede che un bambino viva con un padre e una madre.
La Corte ha rilevato che non ci sono certezze scientifiche o dati di esperienza per sostenere che un bimbo possa subire danni da una convivenza con una coppia gay ma, il sacerdote a capo della comunità Exodus obietta che ci sono secoli di natura che dicono che un bambino deve stare con un uomo e una donna. Questa sentenza decreta una possibile "apertura" alle adozioni da parte di coppie gay. Il presidente del dicastero vaticano per la famiglia, l'arcivescovo Vincenzo Paglia, ha dichiarato che l'adozione dei bambini da parte degli omosessuali porta il bambino a essere una sorta di merce. Questo ha dichiarato alla Radio Vaticana e inoltre ha detto che il bambino deve nascere e crescere all'interno di quella che è la via ordinaria, cioè con un padre e una madre. La Cei su Avvenire ha giudicato la sentenza della Cassazione "ambigua". Secondo la Cei la nascita di un bambino scaturisce dall'unione tra un uomo e una donna, comporta la cura e l'allevamento da parte dei genitori. Il quotidiano della Cei si sofferma su quello che ritiene "il punto più sconvolgente della pronuncia", quando considera il bambino come soggetto manipolabile, attraverso sperimentazioni che sono fuori dalla realtà naturale, biologica e psichica, umana e che non si sa bene quanto dovrebbe durare. Ecco perché la sentenza lascia stupefatti quando cancella tutto ciò che l'esperienza umana, e con essa le scienze psicologiche, ha elaborato e accumulato in materia di formazione del bambino. Anche Gianni Alemanno ha espresso il suo parere sulla questione dichiarando che un bambino ha sempre bisogno della figura materna e di quella paterna, che si deve garantire pur con il rispetto di tutti e senza creare discriminazioni. Questo ha aggiunto anche che non può essere una sentenza della Cassazione a decidere su un tema così profondo e importante, perché questa è una scelta che tocca i valori essenziali della famiglia. Dello stesso avviso il ciellino Maurizio Lupi che se la prende con i giudici perchè crede che la Corte di cassazione debba interviene su singoli casi, i suoi pronunciamenti fanno giurisprudenza ma non sono leggi universali. Per questo i giudici dovrebbero astenersi da considerazioni che esulano dal loro ruolo. Non è stato loro delegato il compito di legiferare né quello di sancire che cosa sia una famiglia e l'educazione di un figlio. Maurizio Gasparri parla invece di "precedente pericoloso" perché di fatto apre ai figli nelle coppie gay, sostituendosi al legislatore giacché nel nostro paese non è possibile dare in affido un bambino a coppie dello stesso orientamento sessuale". Altrettanto aspra la reazione di Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) che afferma la falsità dei rischi che corrono i bambini che vivono con una coppia gay, sono solo un "mero pregiudizio". Studi scientifici importanti ci dicono che il bambino che cresce con una coppia omosessuale è ad alto rischio di problemi psicosomatici, neuropsichiatrici e di depressione, senza contare la confusione nell'orientamento sessuale. Secondo il giurista la sentenza della Cassazione riguarda un caso concreto, non è una norma. La sentenza non è una legittimazione in sè della filiazione o dell'adozione da parte delle coppie omosessuali, o come un attacco alla famiglia naturale costituita da un uomo e da una donna. Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio per i Diritti dei minori, crede che è un puro "pregiudizio" pensare che ci possano essere ripercussione negative per un bambino che cresce in una coppia gay. |
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