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Haiti: no alle adozioni per l'Italia |
Bambini - Articoli |
Scritto da Eva Forte Venerdì 22 Gennaio 2010 10:30 |
Il bruttissimo terremoto di Haiti ha devastato intere famiglie e lasciato moltissimi bambini orfani. Da subito l'appello della comunità terremotata, con la richiesta di procedere quanto prima con l'adozione dei piccoli bambini sopravvissuti al cataclisma. Anche dall'Italia sono state subito tantissime le richieste arrivate alle Associazione preposte, ma nel nostro Paese non si può procedere con le pratiche adottive per i bambini di Haiti, almeno per il momento. Negli Stati Uniti, sono già arrivati i primi orfani haitiani e tutto il mondo si sta mobilitando per fare altrettanto.
Soprattutto la Francia, essendo Haiti una sua ex-colonia, si sta dando da fare in questa direzione con circa 1500 bambini che stanno aspettando di arrivare in terra francese, in attesa delle ultime pratiche burocratiche. Ma in Italia no, anche se sono moltissime le famiglie pronte ad accogliere i piccoli orfani. Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia e presidente del CAI, (Commissione per le adozioni internazionali) ricorda che i bambini implicati in queste adozioni, sono orfani con pratiche già avviate precedentemente, mentre in Italia nessuna trafila era stata mai preparata. L'Unicef, inoltre, invita alla cautela. I bambini che necessitano di aiuto in questo momento non sono necessariamente adottabili e bisogna uscire da questo momento di caos totale per capire come poter procedere. Ma la voglia di adozioni è molto forte. In Italia migliaia di coppie, ma anche single, ha subissato di email e telefonate gli enti per le adozioni internazionali, le associazioni nazionali ed internazionali impegnate nell’infanzia, le istituzioni. C’è anche chi scrive direttamente alla mail personale del sottosegretario Carlo Giovanardi, e chi telefona alla sua segretaria particolare. Il suo sito personale negli ultimi giorni ha registrato un picco di contatti. Ma nonostante tutto le richieste di famiglie ma anche di single italiani sono tantissime e arrivano a tutte le istituzioni, associazioni e Enti preposti. Adesso bisogna aspettare che il governo di Haiti dichiari lo stato di reale abbandono del bambino. Le coppie richiedenti - no quindi ai single - sono circa settemila e devono essere in possesso dei requisiti richiesti per le adozioni internazionali. Per il momento la Commissione per le adozioni internazionali vuole agire sul territorio, agevolando i ricongiungimenti dei bambini con i familiari dispersi o feriti e finanziando il progetto di Save the Children per 350.000 euro. inoltre si cercherà di assicurare assistenza sanitaria, igienica e di sopravvivenza per 20.000 famiglie con bambini, assistite dalla Caritas di Haiti, finanziando il progetto della Caritas italiana per 350.000 euro. Infine, il CAI procederà ad assistere i bambini ospiti in orfanotrofi o in strutture temporanee allestite dall’UNICEF mediante un finanziamento di 300.000 euro. Approfondimenti: sito web CAI |
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