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Sudden Infant Death Syndrome: Sids, conoscere e prevenire la morte in culla |
Bambini - Articoli |
Scritto da Eva Forte Giovedì 21 Giugno 2012 15:34 |
Esperti internazionali si sono riuniti oggi a Genova per discutere sulle nuove ipotesi genetiche – che ruotano intorno al ruolo della serotonina - emerse nella ricerca delle possibili cause della Sudden Infant Death Syndrome (SIDS) nell’ambito del convegno che si svolge presso il Centro Studi e Formazione (Cisef) dell’Istituto Gaslini.
La Morte Improvvisa del Lattante - Sudden Infant Death Syndrome (SIDS), comunemente conosciuta anche come “morte in culla”, si verifica, in lattanti sani, preferibilmente durante il sonno e rimane inspiegata anche dopo l’esecuzione di un’indagine completa comprendente l’autopsia, l’esame delle circostanze del decesso e la revisione della storia clinica del caso. Nonostante la sua relativa rarità rappresenta tuttora nel mondo la prima causa di morte tra il primo mese ed il primo anno di vita; si verifica principalmente tra il secondo ed il quarto mese e, dei bambini che muoiono, circa il 60% sono di sesso maschile. “Una corretta classificazione è fondamentale non solo ai fini della ricerca scientifica e della valutazione epidemiologica, ma anche perché consente la precoce presa in carico delle famiglie colpite e dei bambini che nasceranno in seguito" spiega la dottoressa Antonella Palmieri, responsabile del Centro di Riferimento Regionale per la prevenzione e lo studio della SIDS e dell’ALTE dell’Istituto Gaslini. “E’ importante poter fornire ai genitori una risposta, la strada da seguire è quella basata su un approccio anatomo patologico adeguato, su unostudio genetico mirato, con la coordinazione di tutte le figureprofessionali coinvolte da parte del pediatra esperto del settore, così che la famiglia possa, nella ricostruzione del lutto, avere anche delle informazioni sui meccanismi che hanno condotto alla perdita del loro piccolo” sottolinea Pasquale Di Pietro, direttore dell’ U.O. di Pronto Soccorso Medico e Medicina d'Urgenza Dea Pediatrico Gaslini.Da questa esigenza nasce il convegno, durante il quale si parlerà di studigenetici e in particolare dell’importante ruolo della serotonina,attraverso la relazione del dottor Mathias Dutschmann di Melbourne (esperto internazionale che ha al suo attivo numerosi progetti e pubblicazioni sull’argomento), di collegamenti fra ricerca ed attività clinica (ilpediatra rimane per la famiglia il punto di appoggio) e dellapresentazione del progetto di collaborazione tra Centro SIDS-ALTEdell’Istituto G. Gaslini e la Procura della Repubblica di Genova, avviato nel Febbraio 2012 per normare il percorso di gestione del post mortem in caso di morte improvvisa del lattante. Il Corso è la seconda iniziativa nata in seguito alla creazione, l’anno scorso, presso l’Unità Operativa di Pronto Soccorso e Medicinad’Urgenza-Osservazione del “Centro di Riferimento Regionale per laprevenzione e lo studio della SIDS e dell’ALTE” diretto dalla dottoressa Antonella Palmieri, istituito dalla Regione Liguria a riconoscimento dell’esperienza maturata all’interno del Pronto Soccorso del Gaslini, dal1995 ad oggi. Il Centro SIDS del Gaslini Il Centro SIDS del Gaslini è una struttura polispecialistica che ha come finalità la riduzione della mortalità per SIDS, la diagnostica, lo studio delle sue cause, il sostegno alle famiglie colpite dall’evento SIDS. Nello studio della SIDS, attenzione particolare è stata riservata anche ad eventi non così tragici ma che comunque possono richiedere nel lattante manovre rianimatorie ossia gli eventi ALTE (Apparent life threatening events). Ecco quindi che nell’attività del Centro SIDS deve essere inserita l’assistenza e il controllo clinico dei pazienti con ALTE. Nella sua operatività il centro può avvalersi di varie figureprofessionali: il pediatra d’urgenza, una serie di specialisti di approvatacompetenza pediatrica (gastroenterologi, cardiologici, specialisti inmalattie metaboliche, neurologi , neonatologi, pneumologi,otorinolaringoiatri), l’anatomo-patologo, il medico legale, il genetista, lo psicologo. Tutte questa figure professionali, ognuna per la propria competenza, lavorano in sinergia per poter fornire risposte alle famiglia colpite. Negli anni è diventato sempre più importante la funzione dei genetisti che possono fornire un contributo di alta qualità sempre che siano supportati da equipe di anatomo-patologi, profondi conoscitori della materia. Le quattro norme fondamentali per la prevenzione Esiste da 20 anni circa una prevenzione cha ha drasticamente ridotto lepercentuali di morte in culla e che si articola in alcuni puntifondamentali: 1) Nanna sicura: la posizione più idonea per dormire è quella sulla schiena, non fatelo dormire a pancia sotto, né di fianco, fatelo dormire su materasso rigido, senza cuscino, nella vostra stanza ma non nel letto con voi; 2) Non fatelo fumare: durante la gravidanza, quando è nato, non tenete il bambino in ambienti dove si fuma 3) Fresco è meglio: non copritelo troppo, non avvolgetelo stretto nelle coperte, tenetelo lontano da fonti di calore: la temperatura ambientale ideale è 18-20 C°, se ha la febbre copritelo meno, non di più; 4) Anche l’impiego del ciuccio nel sonno può ridurre il rischio SIDS ( introdurlo solo dopo il 1° mese di vita, quando il piccolo ha già benavviato l’allattamento materno, senza forzarlo ed evitando sostanteedulcoranti) |
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