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Ogni anno 2mila spose bambine |
Bambini - Articoli |
Scritto da Manuela Mariuz Mercoledì 20 Gennaio 2010 14:34 |
I sociologi le hanno intervistate. Stiamo parlando delle giovanissime adolescenti straniere, dai tredici ai quattordici anni, quelle che non vanno in gita scolastica con la classe, che non hanno il permesso di invitare i loro amici a casa. Nella prima adolescenza iniziano in casa anche le liti per i vestiti, il trucco, le magliette troppo corte e attillate.
Mara Tognetti, docente di Politiche dell’Immigrazione all’Università di Milano Bicocca, spiega che ogni tanto qualcuna sparisce dalle scuole superiori oppure non rientra dalle vacanze. Le famiglie le riportano nel loro Paese, per farle sposare. In un solo anno, nella città inglese di Bradford, sono "scomparse" 200 ragazzine tra i 13 e i 16 anni, figlie di immigrati. In Italia non esistono statistiche dettagliate. L’unica stima è del Centro Nazionale di Documentazione per l’Infanzia, secondo cui le spose bambine nel nostro Paese sarebbero 2 mila all’anno.
"Le seconde generazioni delle ragazze sono e saranno una vera emergenza - spiega Mara Tognetti - Se non si interviene con politiche più incisive, i contrasti tra l’idea di famiglia imposta dai genitori e il modello delle adolescenti diventerà inconciliabile". Le ragazze immigrate di seconda generazione nel nostro Paese sono circa 175 mila. "Molti genitori non hanno un grado di istruzione elevato - spiega Fihan Elbataa, della sezione bresciana dei Giovani Musulmani d’Italia - e quindi di fronte a situazioni in cui vedono un pericolo non sanno come reagire. Si chiudono, diventano severi e impongono le regole con l’aggressività. Noi cerchiamo di spingerli al dialogo, a lasciare spazi di libertà". La ribellione però è complicata. E allora, per trovare un equilibrio, le promesse mogli adolescenti cercano uno «spazio di negoziato». Ecco cosa racconta una giovane marocchina che vive a Milano: «Ho accettato la richiesta di mio padre, sposerò un uomo del mio Paese. Ma ho chiesto di poter scegliere tra più di un possibile marito, di vederne almeno tre o quattro». Approfondimenti: Sito delle Politiche dell’Immigrazione all’Universitàdi Milano-Bicocca |
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