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Somministrano azoto al posto dell'ossigeno: gravi danni motori e cerebrali per un neonato |
Bambini - Articoli |
Scritto da Giorgia Marchesi Mercoledì 29 Febbraio 2012 14:30 |
Nell'ottobre del 2010 al Policlinico di Palermo nasceva di soli 7 mesi un bambino, A.V., che a causa dei problemi respiratori che aveva è stato intubato, ma nel tubo, anziché ossigeno scorreva azoto.
Un trattamento, quello somministratogli al Policlinico, che gli ha provocato un'encefalofapatia grave e una compromissione neuromotoria irreversibile. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati il direttore del dipartimento Materno Infantile del Policlinico, Enrico De Grazia, il responsabile unico del procedimento e direttore dei lavori che erano stati realizzati otto giorni prima sull'impianto dell'ospedale Aldo La Rosa, e il titolare della Sicilcryo Srl, Francesco Inguì, che aveva eseguito i lavori, per lesioni gravissime. Durante le indagini, scattate dopo la denuncia dei genitori del piccolo, è emerso che, alcuni giorni prima dell’incidente, erano stati eseguiti dei lavori di ampliamento delle prese d’ossigeno dell’impianto e che, quel tragico giorno il tubo dell’azoto venne collegato al bocchettone dell’ossigeno. Secondo i magistrati l'impianto del reparto del Policlinico non sarebbe stato realizzato a norma e sarebbero stati compiuti degli errori nella fascettatura dei tubi. Inoltre l'impianto non sarebbe mai stato collaudato. Da qui si sarebbe determinato lo scambio tra i due gas. Secondo quanto riferito dalla commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, la regione Sicilia è la seconda in Italia, dopo la Calabria, per sospetti casi di malasanità. Da aprile 2009 al settembre 2011 i casi sono stati 91, di cui 66 con morte del paziente. |
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