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Dal medico generico già a 7 anni |
Bambini - Articoli |
Scritto da Serena Chiappelli Lunedì 30 Gennaio 2012 16:58 |
La nuova misura, contenuta nella bozza di Riordino delle Cure Primarie del Ministro della Salute Renato Balduzzi e della conferenza Stato-Regioni in vista del prossimo Patto per la Salute, propone l'abbandono del pediatra già a 7 anni, prematuro per gli esponenti del SIP, Società Italiana Pediatria.
La motivazione principale che spinge ad apportare questa variazione sembra essere la carenza di professionisti: i pediatri, infatti, scarseggiano a causa dei corsi universitari a numero chiuso e i pochi che si laureano scelgono di lavorare in ospedale. Le polemiche naturalmente non sono mancate da parte dei pediatri, che ipotizzano un aumento dell'ospedalizzazione dei bambini, più di quello che già non stia già avvenendo attualmente, soprattutto al sud. I pediatri insorgono e cercano di salva-guardare il loro lavoro e i bambini. Il rappresentante dei pediatri, Alberto Ugazio, afferma che la manovra è sbagliata, fuorviante e pericolosa: si rischia di mettere i bambini in mano a dei medici che non hanno più esperienza, perché oramai da 50 anni si occupano solo di adulti. Si rischia una maggiore ospedalizzazione dei bambini cosa che già troppo spesso capita nel meridione, per mancanza di professionisti che esercitano la loro professione in ambulatorio. Anche Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, si dice perplesso da questa proposta, anche secondo lui i bambini devono essere seguiti da specialisti, cioè dai pediatri. Alla presentazione del Libro Bianco sulla salute dei bambini, Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di Roma e curatore del libro, afferma di sperare che sia solo una proposta, ma che non corrisponda mai alla realtà dei fatti. Anche quest'ultimo ribadisce che non deve essere incentivata l'ospedalizzazione e il calo di lavoro ai pediatri, ma si deve dare spazio a più professionisti e soprattutto distribuirli meglio per tutto lo stivale. In accordo con Walter Ricciardi sono anche Costantino Romagnoli e Riccardo Riccardi, entrambi concordi che in tutto il mondo i pediatri seguono anche gli adolescenti e questa è la cosa più sensata per avere una lata competenza. In Italia attualmente il pediatra segue i bambini fino a 14 anni, tranne in casi di malattie croniche dove può seguire l'adolescente fino a 16 anni, in altri stati addirittura il cambio di medico avviene a 18 anni compiuti. La proposta dovrà essere approvata e siglata entro il 30 Aprile da Ministero e Regioni. |
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