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Se i genitori fumano, possibili danni vascolari per il nascituro |
Bambini - Articoli |
Scritto da Angela Messina Giovedì 29 Dicembre 2011 09:33 |
Fumare fa male e le ricerche ogni giorno dimostrano come il fumo provochi danni non solo al fumatore, ma anche a chi gli sta accanto; le ultime ricerche hanno dimostrato che fumare in gravidanza provoca seri danni vascolari al nascituro che potrebbero manifestarsi già all'età di 5 anni.
La notizia arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista specialistica Pediatrics, gli studiosi hanno infatti esaminato gli esiti di un'esposizione al fumo di 259 bambini. Mentre mamme e papà hanno riferito, attraverso un questionario, sul loro comportamento in merito al fumo, i ricercatori hanno eseguito sui loro bambini una ecografia della carotide per misurarne l'elasticità della parete arteriosa. I risultati hanno chiaramente mostrato che i bimbi di mamme che hanno fumato nel corso della gravidanza presentano una maggiore rigidità (15%) dell'arteria carotidea, dovuta a un maggiore ispessimento della parete. Pertanto, come dimostrato dallo studio, i ricercatori hanno sottolineato che fumare durante la gravidanza produce effetti strutturali e funzionali sulle pareti vascolari dei bambini. Se a fumare erano sia la madre che il padre, i livelli salivano rispettivamente al 21 per cento e a 28 micron. Il prof. Uiterwaal, docente di epidemiologia clinica presso l'ateneo olandese, spiega: “Con le nostre con le nostre ricerche riteniamo di aver mostrato in modo conclusivo che il fumo in gravidanza ha un effetto molto dannoso sui bambini. Anche se naturalmente ci sono centinaia di altre sostanze chimiche cui i bambini sono esposti ogni giorno, dai gas di scarico delle auto alle polveri sottili, dai prodotti per la pulizia della casa a prodotti chimici come vernici e colle, altrettanto aggressivi e nocivi come il fumo di tabacco. Lo studio fornisce un'altra prova dell'importanza di smettere di fumare, in particolare, tra le famiglie con bambini piccoli e tra coloro che intendono avere figli". Un'altra ricerca dell'Università di Vienna ha analizzato campioni di sangue e urina di 158 bambini dai 3 ai 15 anni, esaminando i livelli di una sostanza particolare, la 8-epi-PGFalfa, che si forma quando i radicali liberi entrano in contatto con l'acido arachidonico, una sostanza chiave che controlla l'apertura e la costruzione di vasi sanguigni, prevenendone l'ostruzione. Se l'attività di questo prezioso acido è compromessa, in teoria ciò potrebbe rendere i vasi più vulnerabili e aprire la strada alle malattie cardiovascolari. L'acido viene danneggiato nel corso della vita, un processo accelerato dalle sigarette. Ma se fin dall'infanzia i bambini sono esposti al fumo passivo, sviluppano elevati livelli della sostanza chimica nemica del cuore. In particolare, se i genitori fumano più di 40 sigarette al giorno, i livelli di 8-epi-PGFalfa nel sangue sono più alti del 130% rispetto a quelli di coetanei che vivono in case smoke-free. "Ma il fumo delle mamme - spiega Helmut F. Sinzinger, che ha coordinato la ricerca - è molto più pericoloso, se non altro perché sono quelle che vivono più a contatto con i bimbi". |
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