Tempo di nuovi piani di vaccinazioni in Italia, che dopo tre anni torna a progettare un Piano Nazionale per il triennio 2012-2014. Per quello che dovrebbe avviarsi il prossimo anno, le Regioni italiane pensano di integrare per i nuovi nati, gratuitamente, il vaccino contro la meningite, onde evitare nuovi gravi casi com quelli avvenuti negli scorsi anni.
Plauso dagli esperti del settore per l'iniziativa, soprattutto per la volontà di uniformare l'intervento sanitario sul territorio nazionale.
Come ha spiegato Paolo Bonanni, docente di Igiene all'Università di Firenze e membro della Società italiana di Igiene, la vaccinazione anti-meningite da pneumococco e meningococco C sarà fortemente raccomandata e offerte gratuitamente in tutte le Regioni italiane, a differenza di oggi quando solo alcune riescono a garantire questo servizio.
L'obiettivo, precisa la bozza ora all'esame della Conferenza Stato-Regioni, è la parità di accesso alle prestazioni vaccinali da parte di tutti i cittadini.
Non avverrà altrettanto per il vaccino contro la varicella: inizialmente saranno immunizzati solo gli adolescenti suscettibili, per passare alla copertura completa solo nel 2015. Ciò non vale in tutta Italia, a dimostrazione del diseguale trattamento riservato ai cittadini italiani dislocati sul territorio. Solo alcune Regioni, infatti, hanno già programmi universali di vaccinazione anti-varicella.
Inoltre, ha continuato Bonanni, mancherebbe anche un programma di vaccinazione per gli adulti, misura invece prevista in molti Paesi esteri.
Il piano conferma anche la possibilità di vaccinazione gratuita contro il papilloma virus per le ragazze fino ai 12 anni, e rimangano come sempre obbligatorie le misure contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. L'approvazione di questo piano, secondo gli esperti, va messa all'ordine del giorno al più presto, perchè la mancanza di esso negli ultimi anni (l'ultimo risale al trienno 2005-2007), ha creato non pochi problemi alla sanità nazionale.
Il federalismo sanitario, ha concluso Bonanni è deleterio dal punto di vista della vaccinazioni, perchè non garantisce l'efficienza dei programmi e soprattutto divide la popolazione tra chi vi può accedere e chi, invece, ne rimane escluso.