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Due minuti di blackout in ospedale: muore un bambino |
Bambini - Articoli |
Scritto da Caterina Poni Giovedì 30 Giugno 2011 12:40 |
Due minuti di blackout dell'erogazione dei gas medicinali in ospedale e muore un bambino. Il luogo dell'incidente è l'Ospedale Regina Margherita di Torino, dove i medici e tutto il personale sono sconvolti dall'accaduto. Altri cinque piccoli pazienti sono rimasti coinvolti, ma per fortuna nessuno è in pericolo di vita. I Nas, insieme al Direttore Sanitario di presidio Giuseppe De Intinis stanno indagando, raccogliendo tutte le informazioni possibili in merito all'accaduto.
Maurizio Dall'Acqua, Direttore Sanitario dell'ospedale si interroga sulle cause della tragedia e dichiara: "Purtroppo non siamo ancora riusciti a ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente, probabilmente sarà la stessa Procura a darci delle risposte, visto che il pm Raffaele Guariniello ha disposto una ispezione insieme ai carabinieri dei Nas". Il servizio di erogazione dei gas medicinali è appaltato a una ditta esterna, la Rivoira, una delle più grandi d'Italia nel settore. La stessa azienda si occupa anche della manutenzione, ma rimane da stabilire se gli operai della ditta appaltatrice fossero all'opera al momento del blackout. Continua Dell'Acqua: "Non sappiamo come sia potuto accadere, se il guasto sia stato a monte, quindi proprio nella centrale, oppure vicino al letto del paziente ma probabilmente se ha coinvolto più di un bambino è avvenuto proprio alla centrale". Ovviamente, comunque, in caso di emergenza come questi sono previsti protocolli di sicurezza: i reparti che somministrano l'ossigenazione al letto "sono dotati di bombole d'ossigeno per le emergenze e gli infermieri quando si accorgono del guasto devono somministrare prima possibile il gas attraverso questi apparecchi esterni". Ma qualcosa, stavolta, non ha funzionato a dovere. La vittima dell'incidente è un bambino venezuelano che era in terapia intensiva: l'intervento del personale non è stato sufficientemente tempestivo, e quando è suonato l'allarme dell'impianto e dei macchinari che segnalano il livello di ossigeno nel sangue del paziente, per lui era già troppo tardi. Ma chiarisce il direttore: "Non si è trattato però di un problema di organizzazione, né di negligenza del personale che è stato tempestivo al massimo, ma di una tragica fatalità". La Rivoira, l'azienda appaltatrice, parte di una multinazionale che rifornisce gas anche a settori industriali, ha l'appalto anche per la costruzione della nuova centrale che servirà il Sant'Anna e il Regina Margherita. L'appalto prevede la completa esternalizzazione della gestione, compresi anche i tecnici che non saranno più dipendenti dell'ospedale. |
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