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Raddoppia il rischio di mortalità per i bambini nati da madri straniere |
Bambini - Articoli |
Scritto da Angela Messina Martedì 05 Ottobre 2010 09:43 |
I bambini nati da madri straniere hanno un rischio di mortalità perinatale del 50% più elevato di quelli nati da madri residenti. Le donne straniere hanno anche un rischio più elevato del 24% di avere un parto pretermine, del 24% di dare alla luce bambini di peso inferiore rispetto alla norma e del 16% di far nascere neonati con malformazioni congenite.
Sono alcuni dei dati emersi dal convegno a Roma "Partorire in terra straniera. La complessità dell'accoglienza". I parti da madri straniere in Italia sono in forte crescita. Secondo i dati dell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Umberto I di Roma, presentati da Mario De Curtis, direttore dell'unità, nel 2000 erano il 15% del totale, nel 2009 sono arrivati al 30%, circa la stessa percentuale che si riscontra all'ospedale Pertini. In questo decennio, al Policlinico, la mortalità perinatale ha riguardato lo 0,4% dei neonati da italiani e lo 0,7% di quelli nati da coppie straniere. La nazionalità più rappresentata nelle sale parto, secondo l'Agenzia di Sanità pubblica del Lazio, dopo quella italiana è quella romena (35% del totale), seguita da quella albanese e dalla marocchina. E tra le donne straniere è in preoccupante aumento anche il tasso di aborti, arrivato, secondo Aldo Morrone, direttore dell'Istituto nazionale per la promozione della salute dei migranti (INMP) al 40% del totale. Le mamme straniere si espongono a questi rischi perchè arrivano tardi ai controlli in gravidanza, spesso dopo il terzo mese di gestazione, fattore che preclude la possibilità di effettuare esami di diagnosi prenatale, secondo Rosaria Bottini, dirigente della U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Pertini. Questa è anche una delle ragioni dell'alto ricorso al taglio cesareo d'urgenza, il 38,1% del totale contro il 36,8% per le italiane. Tendenza che si inverte quando il cesareo è una frutto di una scelta. In questo caso, per le straniere rappresenta l'11,4% dei parti e per le italiane il 19%. Quanto alle patologie dei neonati figli di stranieri, quelle più frequenti, secondo De Curtis, sono le infezioni dell'apparato urinario, l'anemia e la malattia emolitica del neonato, che si manifesta nei bambini con gruppo sanguigno Rh positivo, nati da madri Rh negative, che producono anticorpi anti-Rh capaci di attraversare la placenta e distruggere i globuli rossi del feto, generando anemia. È una situazione che si verifica nelle seconde gravidanze, se le mamme non hanno provveduto alla profilassi (disponibile in Italia da decenni) che consiste nella somministrazione, entro 72 ore dal primo parto, di anticorpi anti Rh. Fonte: ANSA |
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