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Unicef: aiutare i bambini poveri per raggiungere l’equità |
Bambini - Articoli |
Scritto da Maria Ida Longo Venerdì 10 Settembre 2010 16:02 |
Secondo gli studi dell’Unicef, la comunità internazionale può salvare milioni di vite investendo soprattutto sui bambini più svantaggiati e una politica di questo tipo permetterebbe di affrontare anche le crescenti disparità che stanno accompagnando i progressi verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Osm): non sarebbe una scelta antieconomica. Questo è quello che dichiara l’Unicef in due pubblicazioni: lo studio “Ridurre i divari per raggiungere gli obiettivi” e “Progressi per l’infanzia: Raggiungere gli Osm con equità”, ovvero il compendio di dati annuale di riferimento dell’Unicef. Anthony Lake, direttore generale del Fondo Onu per l'Infanzia, spiega che, concentrarsi sui poveri non è soltanto una vincita morale ma più che altro pratica, una strategia incentrata sull'equità.
Lawrence Haddad, direttore dell'Institute of Development Studies, del Sussex, aggiunge invece che una politica incentrata sull'equità migliora l'utile sul capitale investito, evitando un numero molto maggiore di decessi infantili e materni e di episodi di arresto della crescita. Facendo alcune stime: investendo circa un milione di dollari per ridurre i decessi sotto i cinque anni in un Paese a basso reddito e a mortalità elevata, si eviterebbe il 60% di decessi in più di quanto si ottiene oggi: in quanto la malattia, la cattiva salute e l'analfabetismo colpiscono soprattutto le popolazioni infantili più povere e fornire a questi bambini disagiati servizi essenziali accelererebbe notevolmente i progressi verso il raggiungimento degli OSM riducendo le disparità all'interno delle nazioni. Inoltre, queste due pubblicazioni, confrontano i dati tra nazioni in via di sviluppo e nazioni industrializzate, tra popolazioni più ricche e quelle più povere all'interno delle stesse nazioni, tra popolazione rurale e quella urbana e infine, tra i bambini e le bambine. I dati emersi da questi confronti sono che i bambini più poveri provenienti da famiglie nel mondo in via di sviluppo, hanno altissime probabilità di morire prima del compimento del quinto anno rispetto ai coetanei più ricchi: questo perchè hanno più del doppio delle probabilità di essere sottopeso correndo un rischio molto maggiore di arresto della crescita rispetto ai bambini più ricchi. Per quanto riguarda l’istruzione, le bambine e le giovani donne rimangono notevolmente svantaggiate, soprattutto al livello secondario: questo nonostante siano stati compiuti dei grandi passi nell’ultimo decennio verso il raggiungimento della parità di genere nell’istruzione primaria. Fonte: AGI |
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