Se anche voi avete sempre sentito dire che da anziani la qualità del sonno peggiora, che si dorme poco e male, sappiate che non è vero e a sostenerlo è uno studio statunitense pubblicato su Sleep, condotto su più di 155 mila adulti.

Dallo studio emerge  che sarebbero proprio l'avanzare dell'età che la qualità del sonno migliora e oltre i 70 anni le lamentele legate al sonno, diminuiscono in modo drastico.

I ricercatori del Center for Sleep and Circadian Neurobiology dell'Università della Pennsylvania hanno esaminato i tassi di disturbi del sonno e di stanchezza diurna riportati da cira 155mila adulti attraverso la somministrazione di un sondaggio telefonico che includeva domande, oltre che sulla percezione della qualità del riposo notturno, su altre tematiche come lo stato di salute in generale, il reddito e l'istruzione.

Incrociando i dati è emerso che le donne lamentano livelli di stanchezza e di disturbi del sonno maggiori rispetto agli uomini e che, in generale, problemi di salute e depressione sono risultati associati a una inferiore qualità del sonno. Il dato emerso in modo più evidente è che la qualità del sonno migliora nel corso dell'avanzare degli anni e che si dorme meglio dopo i 60 anni, con un breve periodo di calo intorno ai 40, per raggiungere poi il livello ottimale intorno agli 80 anni.

Comunque questo, secondo i ricercatori, non significa necessariamente che il sonno migliora con l'età, ma che probabilmente è possibile che i disturbi del sonno non preoccupino gli anziani, tanto quanto i più giovani, poiché la percezione di esso potrebbe essere diversa. Infatti quando si invecchia, si possono avere altre preoccupazioni in corso, altri problemi di salute, e si può non considerare un piccolo disturbo del sonno come qualcosa che disturba veramente.