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Figli disubbidienti, come comportarsi? |
Mondo MAD - Varie | |||
Scritto da Maria Rea Venerdì 06 Marzo 2015 08:00 | |||
Gratificazioni o frustrazioni? Premi o punizioni? Regole o libertà? Molti genitori si chiedono quali siano le modalità migliori da utilizzare nell’educazione dei figli. In passato, si è andati da uno stile educativo rigido e severo fatto di punizioni e castighi, all’estremo opposto, cioè un atteggiamento estremamente permissivo. Oggi sappiamo invece quanto sia importante coniugare con equilibrio questi due atteggiamenti. Dunque, come comportarsi con i propri figli?
I tempi sono sicuramente cambiati, i ragazzi hanno sempre meno punti fermi e sono sempre più disorientati. Questo è dovuto in parte all'evoluzione tecnologica che continua a travolgerci, promuovedo modelli e stili di vita che vengono imitati soprattutto dai più deboli. Dall'altro lato però è evidente una mutazione del modello di famiglia, e si è sempre più di fretta, così che approcciarsi con i ragazzi e cercare di capirli non è semplice. Gli adolescenti sembrano essere sempre più disubbidienti, problematici, diversi dai loro coetanei di un tempo. Come gestirli? Come afferma lo psicologo e psicoterapeuta Marco Vinicio Masoni, direttore del 'Centro Formazione & Studio' di Milano In ogni epoca sono stati diversi, l’adolescenza vera e propria si può dire sia un fatto culturale che nasce con la nascita del tempo della scuola, una lunga fase iniziatica che a sua volta al suo interno ha presentato altri importanti cambiamenti. Veniamo da secoli di “obbedienza” e siamo giunti ad un tempo, il nostro, che mostra sempre meno le gerarchie". Dunque, nonostante la modernità, la maggiore libertà che in questi tempi si concede ai ragazzi, e perchè no, si fanno spesso regali ai propri figli anche senza mrito per il semplice fatto che vi sono maggiori possibilità in senso economico, oggi " Ci si aspetta ciò che è sempre avvenuto: che i ragazzi obbediscano. La trasgressione c’è sempre stata, ma oggi c’è una disobbedienza nuova, diffusa. Una delle “scoperte” che più sconcerta genitori e insegnanti è che metodi appresi durante la loro adolescenza dai loro insegnanti e genitori oggi non “funzionano” più. La storia non ha mai corso veloce come in questi ultimi decenni e il divario generazionale mai è stato forse così profondo". Anche a scuola si possono verificare situazioni di conflitto che possono essere ricolte tramite la negoziazione. Come sostiene il professor Masoni infatti "Con la negoziazione è possibile risolvere problemi riguardanti il rapporto tra l’insegnante e il singolo allievo, o i rapporti fra studenti, o semplicemente situazioni problematiche individuali". Oggi, se vogliamo ottenere cambiamenti senza comandarli è più che mai necessario utilizzare una via diversa da quelle della tradizione di senso comune, ormai sterili e a volte offensive. I nostri figli e i nostri studenti chiedono, forse come mai prima nella storia, che li si tratti con il rispetto dovuto a chi – pur essendo meno competente – ha pari dignità. Negoziare significa appunto farlo, per ottenere ciò che riteniamo giusto, sano e importante per noi e per loro. Ed è proprio questo che il prof. Marco Vinicio Masoni spiegherà, a Trento il 20 e 21 marzo, presentando e analizzando i meccanismi complessi che stanno alla base delle strategie di negoziazione. Fonte: www.laragnatelanews.it
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