Nel 2008 è partita la campagna per sensibilizzare alla vaccinazione contro l'HPV (Papilloma virus) per le dodicenni, ma solo alcune regioni italiane hanno proceduto nel giusto modo. Questo è un peccato, visto che l'Italia è stata la prima nazione a procedere con una strategia pubblica contro questo virus, causa di infezioni ai genitali femminili e del tumore della cervice uterina.

Infatti, secondo l'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDA), in occasione della Settimana Europea contro l'HPV, solo una ragazza su tre ha portato a termine il ciclo completo per la vaccinazione con la somministrazione delle tre dosi previste.

Forse la mancata sensibilizzazione è stata causata dalla differente organizzazione che si è avuta nelle diverse regioni, dove ognuno ha portato avanti metodologie diverse per arrivare alle ragazze interessate.

Il punto focale è stato inoltre non tanto il non presentarsi alla chiamata effettuata dalle Asl per la vaccinazione, ma il proseguimento per la somministrazione delle successive due dosi, dove le ragazze non si sono presentate se non in minima parte rispetto al primo appuntamento. In questo modo i costi per la sanità sono stati ugualmente alti, ma il vaccino è inefficace per tutte le dodicenni che non hanno portato a termine il ciclo vaccinale.

Per sanare questa situazione, O.N.D.A. ha lanciato un nuovo progetto in collaborazione con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.

La campagna arriverà inizialmente alle maturande presso le proprie scuole attraverso locandine pubblicitarie con il titolo "Hpv: che cosa e' e come prevenire il cancro del collo dell'utero", con all'interno utili e chiare informazioni sulla prevenzione di questa malattia.

È importante ricordare che il vaccino non esula i successivi controllo, consigliati dal 25° anno di età attraverso il pap-test annuale.