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Il vaccino contro il papilloma virus umano è efficace |
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Scritto da Angela Messina Lunedì 20 Giugno 2011 14:22 | |||
Da uno studio pubblicato su The Lancet e realizzato in Australia, il vaccino contro il papilloma virus umano (HPV) funziona. L'Australia, dove questa pratica preventiva è diffusa ormai dal 2007, è stato il primo Paese al mondo ad introdurre la vaccinazione di massa per questa patologia, che ha coinvolto tutte le ragazze tra i 12 ed i 26 anni e tale esperienza ha potuto dare i primi risultati in ordine di successo: le lesioni della cervice uterina nelle ragazze sotto i 17 anni, si sono ridotte del 50%.
I ricercatori australiani hanno provato che il vaccino contro il Papilloma Virus umano effettivamente può prevenire il tumore della cervice uterina. Un team di ricercatori guidato da Julia Brotherton, sulla base dei Victorian Cytology Service Registries, ha dimostrato che le ragazze di età inferiore ai 18 anni vaccinate hanno mostrato un 38% di possibilità in meno di lesioni precancerose rispetto alle loro coetanee prima dell'avvento del vaccino. Minore il miglioramento nelle donne più mature, ma questo è normale, anzi rappresenta una ulteriore conferma del fatto che il vaccino contro l’HPV -papillomavirus ha un maggiore effetto se praticato prima di cominciare ad avere rapporti sessuali. In Italia la vaccinazione è offerta gratuitamente e attivamente a tutte le ragazze nel dodicesimo anno di vita, prima dell’inizio dell’attività sessuale, perché in tali condizioni il vaccino esplica la sua massima potenzialità preventiva . In ogni caso, pur non potendo essere offerta gratuitamente, la vaccinazione è indicata come prevenzione individuale anche per le donne di età più avanzata, dal momento che molto raramente esse sono state infettate da tutti i tipi di HPV presenti nel vaccino bivalente o quadrivalente. A partire dai 25 anni di età viene consigliato a tutte le donne di effetturare il pap-test, perché prima potrebbe portare solamente a un eccesso di diagnosi e trattamenti, poichè il tumore impiega mediamente almeno dieci anni per svilupparsi e se consideriamo che il picco di incidenza dell’infezione da papilloma virus umano (HPV) è massima tra i 18 e i 24 anni e che in almeno otto casi su dieci il contatto con il virus non lascia traccia, anticipare l’epoca di questo esame non avrebbe significato. L’importante è che poi il controllo venga effettuato regolarmente ogni tre anni. Il problema attuale è far sì che tutte le donne eseguano il Pap-test perché l’integrazione tra questo screening e l’applicazione su larga scala della vaccinazione appare lo strumento ideale nella lotta al tumore. Le cifre dicono che il Pap test non viene fatto regolarmente da tutta la popolazione, tanto che ancora oggi ci sono più di 3000 nuovi casi di carcinoma cervicale diagnosticati ogni anno in Italia e oltre 1000 morti. Non vaccinarsi a 12 anni significa perdere un’opportunità di limitare il rischio di un tumore in età adulta, perché il vaccino è andato addirittura oltre le previsioni per quanto riguarda il suo potenziale preventivo.
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